Toscana
Kerry riconosce la sconfitta. Bush confermato presidente
Sono le undici del mattino (ora locale) di mercoledì 3 novembre quando il senatore democratico John F. Kerry, chiama al telefono il presidente Bush per ammette la sconfitta elettorale. Si è chiusa così senza l’annunciata battaglia legale la corsa alla Casa Bianca. La contesa è stata viva soprattutto in tre stati rimasti in bilico fino all’ultimo: Ohio, Iowa e New Mexico. A spoglio ultimato infatti la situazione era la seguente: 254 grandi elettori assegnati al presidente in carica contro 252 dello sfidante democratico. Per vincere ne occorrevano 270. I 20 «grandi elettori» dell’Ohio sono diventati quindi decisivi.
In un primo momento da parte democratica era stata annunciata una battaglia legale. Ma poi, considerato l’alto differenziale tra i due sfidanti in Ohio 136 mila voti a favore del presidente uscente e l’impossibilità di ribaltare il voto con i «voti provvisori», è arrivata la resa e il riconoscimento della sconfitta.
Entro mercoledì 22 dicembre il risultato delle votazioni dei grandi elettori dei singoli Stati deve essere comunicato al presidente del Senato federale di Washington.
Giovedì 6 gennaio 2005 durante una riunione congiunta di Camera e Senato vengono resi noti i risultati e proclamato il presidente degli Stati Uniti.
Il 20 gennaio 2005 è previsto a Washington il giuramento di presidente e vice presidente che entrano così nel pieno delle loro funzioni.
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Il sito del Partito Democratico