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Stato dell’Unione: Barnier (Ue), per Brexit trattative «amichevoli ma ferme»

«Proteggere i diritti dei cittadini, priorità dei negoziati con il Regno Unito, sarà semplice nell’enunciazione di principio, ma molto complesso nella definizione giuridica», ha affermato Michel Barnier, capo negoziatore Ue per il Brexit, intervenendo oggi al settimo appuntamento fiorentino dello Stato dell’Unione.

È in gioco innanzitutto la libertà di movimento, «al cuore della cittadinanza europea», e che oggi è sotto attacco nel Regno Unito, primo Paese che nel 2004 si era aperto al mercato del lavoro, ha ricordato Barnier. È chiaro che «l’integrità del mercato unico non sarà mai oggetto di compromesso» nelle discussioni ed è chiaro, secondo fonti economiche attestate, che l’«apertura è vantaggiosa» mentre Brexit avrà esiti negativi per l’economia britannica che «non saranno una punizione ma logica conseguenza della scelta». Da proteggere ci sono i destini di 3,2 milioni di cittadini Ue che lavorano nel Regno Unito, come «l’ingegnere polacco della Bmw», e di 1,2 milioni di britannici che lavorano in uno dei 27 Stati Ue, come «il fotografo libero professionista scozzese a Malaga» oltre a coloro che lo hanno fatto in passato e ai membri delle loro famiglie. A tutti occorrerà garantire «parità di trattamento» anche per i diritti materiali. I negoziati cominceranno a giugno, con atteggiamento «amichevole, ma fermo, sostenuto dalle istituzioni, dalle regole europee e dai dati» in un processo che sarà «pubblico, perché ci sia il più ampio dibattito possibile».