Toscana

La nuova legge regionale sull’immigrazione

La Giunta della Regione Toscana si accinge a intervenire sulla materia dell’immigrazione con un muovo impianto normativo. L’Assessore alle Politiche Sociali Gianni Salvadori ha infatti avviato un’ampia consultazione sull’intero territorio regionale per definire, in maniera volutamente partecipata e concertata, un impianto di disposizioni che garantisca «ai tanti uomini, donne, famiglie e bambini che sono nella nostra regione e che provengono da più di 40 paesi diversi, una parità sostanziale rispetto ai cittadini italiani, in merito ai diritti sociali e civili, alle opportunità di integrazione sociale, culturale e lavorativa e soprattutto di miglioramento della qualità della propria e altrui vita».

In che maniera la Regione può intervenire sulle questioni dell’immigrazione, per le quali lo Stato mantiene molti poteri esclusivi? Sostanzialmente allo Stato compete di disciplinare l’ingresso (ad esempio la normativa sui visti) ed la permanenza (ad esempio la normativa su permessi e carte di soggiorno) degli stranieri in Italia. Si tratta – come si comprende – di una legislazione fondamentale che stabilisce le condizioni di regolarità della presenza dei cittadini non comunitari nel nostro Paese. Ma le Regioni hanno poteri altrettanto importanti in quanto possono definire norme che aiutino a creare un habitat idoneo per l’accoglienza e l’integrazione, affrontando questioni strategiche per gli stranieri quali la programmazione degli interventi, le politiche sanitarie, formative, abitative, lavorative, ecc. Al momento il documento presentato dalla Regione per la consultazione nei territori e nelle comunità di stranieri è composto da un indice provvisorio della futura legge regionale, i suoi contenuti ispiratori, il quadro di riferimento rispetto ai dati della presenza di stranieri nel territorio toscano. Particolarmente importante ci sembra l’affermazione che la futura legge regionale vedrà come destinatari «non soltanto gli stranieri (e le varie distinzioni connesse), ma la società toscana nel suo complesso», in modo da arrivare a favorire una reale ed efficace integrazione. In questo contesto assume particolare rilevanza la scelta di iscrivere le azioni sull’immigrazione «nel più ampio quadro del patto per lo sviluppo», con un metodo caratterizzato dalla «cooperazione tra i diversi livelli istituzionali e i soggetti pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore e delle comunità immigrate (individuando per esse forme adeguate di rappresentanza), nella logica della realizzazione concreta del principio di sussidiarietà verticale ed orizzontale». I materiali relativi alla futura legge regionale sull’immigrazione sono disponibili sul sito Internet istituzionale: www.immigrazioneintoscana.it.Simone Consani e Marco Nocianolf.toscana@cisl.it