Toscana

Nuovi interventi per il Testo Unico

Continuiamo l’illustrazione dei principali interventi in materia d’immigrazione contenuti nel documento presentato dal Governo al Senato lo scorso 3 ottobre.

I talenti – I talenti nei campi della ricerca e della scienza, della cultura e dell’arte, dell’imprenditoria, dello spettacolo e dello sport saranno ulteriormente agevolati nell’ingresso e nel soggiorno del nostro Paese, al di fuori delle quote fissate per i flussi. In particolare sarà introdotta la concessione «veloce» di un permesso di soggiorno aperto della durata massima di cinque anni. Così come un regime speciale – da definire con il ministero degli Esteri – in materia di visto, con la possibilità per le imprese multinazionali o per istituzioni come le università di fare da garante per la figura professionale altamente specializzata da impiegare in Italia.

Lavoratori generici – La possibilità della chiamata per conoscenza diretta resterà, ma insieme con il ministero degli Esteri e quello del Lavoro andrà messo a punto un sistema di liste presso le nostre rappresentanze diplomatiche adeguatamente attrezzate a tal fine. Si introdurrebbe così una sorta di collocamento all’estero per lavoratori stranieri. Un modo per favorire l’incontro, altrimenti difficile, tra la domanda di lavoro in Italia e l’offerta di lavoro all’estero. Nella formazione della graduatoria potrà costituire titolo di preferenza, oltre all’anzianità di iscrizione, l’aver frequentato corsi di formazione al lavoro organizzati da istituzioni, enti e associazioni italiani, o anche stranieri, nei Paesi di provenienza. Le liste, ove possibile suddivise per qualifiche o mansioni, saranno rese note mediante pubblicazione sui siti internet delle rappresentanze consolari.

Lo sponsor – Sempre nell’ottica di favorire l’incontro per vie legali tra domanda e offerta di lavoro, infatti, il Governo intende ricorrere alla figura dello sponsor. Si consentirà in tal modo, da un lato, allo straniero di entrare regolarmente in Italia per cercare lavoro (sempre, nota bene, nell’ambito delle quote previste dalla programmazione sui flussi); dall’altro, al datore di lavoro italiano di assumere dopo aver impiegato in prova il lavoratore. Per evitare gli usi strumentali e le distorsioni registrate nella precedente esperienza italiana, infatti, il ruolo di sponsor è stato pensato per enti e organismi istituzionali, come le Regioni e gli Enti locali, per le associazioni imprenditoriali e professionali, per quelle sindacali e per gli istituti di patronato. È anche ipotizzabile inserire tra i compiti dello sponsor quello di prevedere corsi di formazione o periodi di tirocinio per lo straniero che non ha ancora trovato un lavoro.

Visti d’ingresso – Saranno semplificate le richieste presso le sedi consolari. La documentazione da presentare sarà più snella e più facilmente identificabile. Le domande per soggiorni molto brevi avranno poi una procedura accelerata. Un canale agevolato, anche in questo caso, dovrà essere individuato per i lavoratori altamente qualificati. Imprese multinazionali o istituzioni come le università potrebbero, come si è detto, avere la possibilità di fare da garante per il loro dirigente o per il docente che deve venire a lavorare o insegnare in sedi italiane per periodi limitati.

Soggiorni brevi – si interverrà sui soggiorni brevi, cioè quelli di durata inferiore ai 90 giorni. Anche perché sull’Italia grava, a questo proposito, una procedura di infrazione della Commissione europea. Si prevede perciò, in conformità alla normativa comunitaria, l’eliminazione del permesso di soggiorno per tali tipologie di ingressi. In tal modo si alleggeriranno gli interessati e lo Stato da procedure burocratiche eccessive vista la tipologia del soggiorno. Le esigenze di sicurezza interna potranno essere garantite da una semplice «dichiarazione di presenza» – un istituto già adottato da altri Stati – che lo straniero rende all’ufficio di polizia di frontiera oppure, entro alcuni giorni dall’ingresso, al questore della Provincia in cui lo straniero si trova. Potrà invece essere abolita la comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza da parte dei datori di lavoro o degli ospitanti, un ulteriore alleggerimento burocratico.

Soggiorno per lavoro – Prevedere permessi tanto brevi quanto la durata dei contratti a tempo via via rinnovati dalle nostre imprese significa solo mettere l’immigrato davanti a un inutile percorso a ostacoli e l’amministrazione davanti a un aggravio di procedure che assorbe tempo, risorse e personale. Così come lasciare senza diritti l’immigrato in attesa di rinnovo per la sola ragione della lentezza dell’amministrazione a sbrigare la sua pratica è una violazione inaccettabile. In tale materia sono previsti una pluralità di interventi con l’allungamento della durata dei permessi di soggiorno: quelli legati a lavori a tempo determinato potrebbero essere rilasciati per uno o due anni (non, come avviene oggi, per una durata pari a quella del relativo contratto di lavoro); quelli rilasciati per contratti a tempo indeterminato potrebbero invece durare tre anni (oggi sono due); il rinnovo del permesso, considerando che lo straniero ha ormai trovato inserimento nella nostra società, potrebbe essere rilasciato per un periodo pari al doppio di quello previsto per il primo rilascio; in attesa del rinnovo, poi, va prevista una norma che sancisca in modo esplicito la perdurante validità del permesso di soggiorno scaduto, se la domanda è stata fatta entro i termini previsti. (Continua – 2)Simone Consani e Marco Nocianolf.toscana@cisl.it