Toscana

Allarme rosso per il ponte di Castruccio

DI MARCO LAPINon molto tempo fa, in questo stesso spazio, abbiamo raccolto l’allarme del nostro collaboratore Mario Pellegrini in merito alla situazione di Lucchio, autentico gioiello della media Val di Lima minacciato dall’abbandono e dalle sottostanti cave. Poco dopo la pubblicazione di quell’articolo, ci è capitato di ammirare l’antico e caratteristico paese dalla cima dell’omonima Penna, il monte che lo sovrasta, su cui eravamo saliti per la ripida ed emozionante cresta meridionale, che si erge dal bell’altipiano di Croce a Veglia e delle Pracchie, al sommo della Svizzera Pesciatina, ancora abitato da pastori. Una regione incantata, che dalla vetta della Penna di Lucchio rivela altre magnifiche vedute, come il vicino Monte Memoriante o, al di là della Lima, il Monte di Limano e l’ancor più severo Balzo Nero che sovrasta Vico Pancellorum e la sua bellissima pieve.

Dispiace dunque dover intervenire ancora una volta su quest’angolo della montagna toscana per raccogliere un altro appello, lanciato dal «Comitato Salviamo il Torrente Lima», che denuncia la realizzazione di un impianto idroelettrico da parte della ditta Italbrevetti srl consistente in una mega condotta interrata nell’alveo fluviale, lunga quasi cinque chilometri per 2,50 metri d’altezza: un «serpentone» orribile che intuberebbe le acque del torrente partendo poco a valle del ponte sospeso di Mammiano Basso per giungere nei pressi del ponte di Lucchio passando anche sotto lo storico ponte di Castruccio (nella foto), posto nei pressi degli abitati di Piteglio e Popiglio. Già un mese fa, il 18 novembre, proprio qui si svolse – nonostante il maltempo – una manifestazione di protesta della popolazione montana cui presero parte anche rappresentanti di Wwf, Legambiente, Associazione Lucchio Ambiente, Associazione Pescatori di San Marcello Pistoiese, Verdi di Pistoia nonché dei canoisti toscani interessati a non vedere irrimediabilmente degradato uno dei tratti fluviali più interessanti per la loro attività sportiva.

Nei giorni scorsi, in un nuovo documento, il Comitato ha affermato che «disinformazione, assenza di sensibilità da parte degli amministratori del territorio, indifferenza, interessi economici» costituiscono «lo scenario in cui si sta consumando l’ultimo atto di quella che potrebbe essere una farsa, ma ha il sapore della beffa». Ed ha aggiunto: «Dopo che ai cittadini è stata negata la corretta informazione circa la variante al progetto Italbrevetti, che sposta dalle pendici del monte all’alveo fluviale del torrente Lima la realizzazione della condotta dell’impianto idroelettrico, il Comune (di Piteglio, n.d.r.) ci informa che la responsabilità del rilascio delle autorizzazioni amministrative relative alla variante è ascrivibile alla Provincia (di Pistoia, n.d.r)».

Affermata la volontà di rifiutare una simile «modalità operativa», nonché l’intenzione di impegnarsi «nell’attivazione di tutti i canali possibili consentiti dal confronto e dalla dialettica democratica per scongiurare il definitivo sfregio allo storico ponte», il Comitato conclude chiedendo «il sostegno di tutti i cittadini sensibili al problema, per avere la forza di imporre la variazione al tracciato della condotta che salvi, almeno, il ponte di Castruccio, e per richiedere una puntuale regolamentazione regionale inerente il rilascio delle concessioni di sfruttamento dei fiumi toscani in adeguamento alla normativa europea».