Toscana

Romania e Bulgaria nell’Unione europea

Con la circolare n° 2 del 28 dicembre 2006, emanata congiuntamente dal Ministero dell’Interno e dal Ministero della Solidarietà Sociale, il Governo ha esplicitato in via amministrativa le conseguenze dell’ingresso nella Unione Europea di Romania e Bulgaria, e quindi per i cittadini di questi Paesi che intendono «spostarsi» all’interno dei confini italiani.

Vediamone in sintesi i contenuti.I cittadini rumeni e bulgari non vengono – ovviamente – più considerati come «extracomunitari» ma a loro si applicano le disposizioni di diritto comunitario: potranno pertanto entrare liberamente in Italia e, se in possesso dei requisiti previsti dal DPR n. 54/2002, richiedere la carta di soggiorno alle Questure competenti, direttamente o tramite gli uffici postali.

Per effetto del diritto di libera circolazione si intendono cessati gli effetti dei provvedimenti di espulsione (in sostanza eventuali espulsioni amministrative vengono a decadere) nei confronti di rumeni e bulgari, salvo quelli adottati per ragioni di ordine e sicurezza pubblica o sanità pubblica.

Per quanto riguarda l’accesso al mondo del lavoro, la circolare 2 stabilisce alcune norme particolari.I rumeni ed i bulgari che vengono in Italia per svolgere il cosiddetto «lavoro autonomo» non hanno alcuna limitazione.Per coloro che invece vogliono svolgere lavori subordinati, il Governo ha deciso di avvalersi di un regime transitorio di un anno, prima di liberalizzare completamente l’accesso al lavoro subordinato.

Questo regime transitorio non si applica ai seguenti settori: agricolo e turistico alberghiero, lavoro domestico e di assistenza alla persona (le cosiddette colf e badanti), edilizio, metalmeccanico, dirigenziale ed altamente qualificato, lavoro stagionale. Pertanto coloro che svolgono queste attività lavorative non devono richiedere alcun nulla osta.

Per l’assunzione di rumeni e bulgari in atri settori lavorativi, invece il datore di lavoro dovrà far richiesta di nulla osta allo Sportello Unico per l’Immigrazione presso le Prefetture, utilizzando un apposito modello da spedire per raccomandata a/r. Non saranno utilizzate quote numeriche.I rumeni e i bulgari con regolare contratto di lavoro potranno far subito richiesta della carta di soggiorno alla Questura competente.Simone Consani e Marco Nocianolf.toscana@cisl.it