Toscana

Valventosa, un comitato per l’oratorio

DI MARCO LAPI

Una chiesetta di un borgo che praticamente non c’è più, semidistrutto dall’ultima guerra poi ridotto unicamente ad area industriale e in seguito a deposito comunale di automezzi. La si incontra poco oltre Seravezza, sulla provinciale che si dirige verso la Garfagnana e i paesi dello Stazzemese, laddove il Vezza, in corrispondenza di due promontori contrapposti che caratterizzano la stretta valle, compie una doppia ansa e la strada, seguendone il corso, arriva a disegnare un curioso e inatteso tornante. Probabilmente, proprio questa collocazione all’ingresso della curva a gomito, riparata dal promontorio a nord, consentì all’oratorio di San Jacopo (nella foto) di scampare alla devastazione del 19 giugno 1996, quando la furia delle acque portò giù lungo l’alveo del torrente alberi e massi strappati dall’Alpe di Cardoso. Provvidero in seguito i volontari giunti in Alta Versilia a rendere alla chiesetta un minimo di dignità, ripulendola dalla vegetazione e dalla sporcizia che già prima dell’alluvione la invadevano, e rendendola – priva di tetto com’era e com’è a causa dei danneggiamenti bellici – nuovamente suggestiva come una piccola San Galgano.

Ma ora i versiliesi vogliono cimentarsi in una scommessa più grande, frutto dell’amore e dell’attenzione per i luoghi della fede che li caratterizza, al pari dei garfagnini, e che tuttora si manifesta nella cura e nel restauro di buona parte delle marginette o maestà che punteggiano il territorio apuano. Per iniziativa del Gruppo Culturale «I Colombani» di Terrinca – cui già si deve il recupero degli oratori degli alpeggi montani di Campanice e Puntato – si è da poco costituito il Comitato Oratorio San Jacopo di Valventosa, aperto alla partecipazione di singoli cittadini, associazioni ed enti pubblici. Al momento, oltre ai «Colombani», hanno aderito il proposto di Seravezza don Luciano Leonardi (nel cui territorio parrocchiale sorge l’oratorio), mons. Danilo D’Angiolo, il sindaco di Seravezza Ettore Neri e Giuseppe Vezzoni, appassionato di storia locale. Oltre a promuovere il completo restauro della chiesina di San Jacopo, il Comitato si prefigge tra l’altro di indire un’iniziativa culturale collaterale per un incontro storico inteso ad appurare maggiori aspetti dell’oratorio e delle antiche fabbriche di rame e ferro del piccolo borgo, attive fin dal XIV secolo ad opera della famiglia Pacchiani, poi proprietaria anche dello stesso oratorio nonché capostipite di una tradizione lavorativa che a Valventosa è in qualche modo proseguita fino alla metà degli anni Sessanta. Intanto, un progetto di recupero dell’oratorio, redatto dall’architetto Franco Buselli, è già a disposizione di don Leonardi, e alcune aziende si sono già dette disposte a concedere un contributo per il recupero. A breve il Comitato comunicherà il conto corrente in cui far affluire le donazioni per la realizzazione del progetto, gli intendimenti del recupero e le particolarità architettoniche da preservare, nonché l’indirizzo e il recapito presso cui inviare l’adesione scritta al Comitato stesso. Per il momento, chi volesse aderire o desiderasse maggiori informazioni in merito può rivolgersi a don Luciano Leonardi (tel. 0584-756184), mons. Danilo D’Angiolo (tel. 0584-790669), o all’architetto Gian Piero Lorenzoni per i «Colombani» di Terrinca (cell. 339-8170764).