Asili nido, 9 mila in attesa ma aumentano i servizi

di Rebecca Romoli

Asili nido, meno liste di attesa e più servizi. Questa è la situazione che emerge dall’osservatorio prezzi e tariffe 2007 di Cittadinanzattiva, nel quale la Toscana è al secondo posto dopo l’Emilia Romagna per capacità di risposta alla popolazione (26%). Tutto ciò anche se nella nostra regione sono oltre 9 mila in lista di attesa per un posto al nido. Nel 2006 circa 30 bambini su 100 da 0-2 anni hanno trovato posto: quindi manca ancora un 3% all’obiettivo di Lisbona che indica il 33% come traguarda ottimale.

Per il 2007 sono stati assegnati i finanziamenti per 19 strutture nelle province di Lucca, Arezzo, Livorno, Firenze, Prato, Pisa, Grosseto, Pistoia. Tra questi progetti alcuni sono particolarmente importanti perché saranno realizzati nei piccoli comuni montani di Coreglia Antelminelli, Sestino, e Reggello. Ai comuni sono stati assegnati 7.981.435 euro che serviranno prevalentemente per ristrutturare o costruire immobili da destinare a asili nido o servizi integrativi.

Lo sforzo finanziario della Regione è però destinato ad aumentare, come del resto è stato dal 2005 ad oggi. Nel 2006, infatti, i fondi destinati ai servizi dell’infanzia sono stati circa 16 milioni di euro fra investimenti e gestione ordianaria. Per il bilancio 2007, è previsto fra risorse regionali, statali e comunitarie, un finanziamento che si aggira intorno ai 19 milioni di euro. Assieme a questi risorse, grazie al Fondo Sociale Europeo siè reso disposnibile un 1 milione e 200 mila euro per la realizzazzione dei nidi ragnatela, mini struttutre domiciliari con capienza massima di 5 bambini. Un progetto già in parte sperimentato anno scorso in alcuni comuni toscani (Pistoia, Grosseto, Lucca) e finanziato con 500 mila euro.

«La nostra scelta – spiega l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – conferma e rafforza la linea di intervento già imboccata nel 2005 e che ha puntato a potenziare il servizio, nonostante le difficoltà finanziarie. I risultati ci hanno dato ragione perché, a fronte di un investimento crescente che, solo negli ultimi due anni, ha visto più che raddoppiare i finanziamenti, la percentuale di risposta alla popolazione è oggi passata dal 26% del 2005 al 29,35%, (comprendendo le strutture private, in forte crescita). È un dato che, visto che la rilevazione non è ancora completa e mancano all’appello alcune decine di comuni, è destinato a crescere ancora, sfiorando il 30%, avvicinandoci così moltissimo all’obiettivo di Lisbona che, com’è noto, indica il 33% di risposta alla popolazione come traguardo da raggiungere entro il 2010. Ciò significa che in Toscana su 100 bambini da 0 a 2 anni, 30 frequentano il nido o altri servizi alternativi». In Toscana, però, non sono aumentati solo i finanziamenti, ma anche il numero dei servizi per la prima infanzia presenti in Toscana è passato da 547 registrati nel 2002, a 751 nel 2006; i bambini iscritti sono circa 27.000 e, attualmente, con le sole strutture pubbliche e convenzionate, riusciamo a soddisfare circa il 71,3 % della domanda.

«Questo è per noi un dato particolarmente significativo – commenta Simoncini – perché nel 2002 la percentuale di risposta alla domanda, cioè la quota di bambini che veniva effettivamente inserita al nido fra quanti ne avevano fatto richiesta, era del 66,32%. Aver migliorato questo dato, in una situazione di continua crescita della domanda, è per noi un successo. Un successo che testimonia della elevata qualità di questi servizi e del gradimento crescente presso le famiglie che riconoscono prima di tutto il valore educativo di quella che deve essere considerata, a tutti gli effetti, la prima tappa di un percorso formativo per tutte le bambine e i bambini».