Toscana

Per l’eolico è guerra tra ambientalisti

DI MARCO LAPI

Emuli delle gesta di don Chisciotte, un paio di associazioni ambientaliste (Italia Nostra e Lipu) nonché i comitati della Val di Cecina si sono scagliati contro i moderni mulini a vento, le torri eoliche che dovrebbero sorgere nei 28 siti toscani, suddivisi in 21 comuni, per i quali è stata avviata la fase istruttoria. Assieme al gruppo dell’Udc in Consiglio regionale, hanno chiesto alla Regione di approvare una moratoria contro l’eolico, scatenando la reazione di Legambiente Toscana, che ha difeso a spada tratta l’opportunità dello sviluppo di questa fonte energetica rinnovabile e ha proposto di aggiungere ai 400 megawatt previsti dall’ormai prossimo Piano di indirizzo energetico regionale altri 50 da destinare al «mini-eolico».

Si sta assistendo di fatto, quindi, a una sorprendente guerra tra gli ecologisti che vogliono difendere il territorio toscano da impatti ambientali di tipo visivo e quelli che puntano forte su un’energia pulita per cui la nostra regione risulterebbe particolarmente votata. E che presenterebbe, tra l’altro, una resa molto più consistente rispetto, per esempio, al fotovoltaico: per generare la stessa energia di una pala eolica di media potenza, sarebbero infatti necessari due ettari di pannelli solari. Inoltre, secondo Legambiente, i sondaggi condotti a livello nazionale e gli stessi referendum tenutisi in Toscana a Montescudaio e a Monteverdi Marittimo hanno dimostrato che il favore popolare non manca, tutt’altro. Ma, proprio nei giorni scorsi, la «querelle» è stata vivacizzata da un colpo di scena: il Tribunale amministrativo regionale della Toscana ha infatti bocciato il parco eolico di Scansano nato da un’intesa fra il Comune e la società Endesa Italia, inaugurato lo scorso 18 giugno.

Il ricorso al Tar era stato presentato dall’imprenditore agricolo Jacopo Biondi Santi, produttore di Brunello e Morellino, e dalla stessa Italia Nostra, secondo i quali i permessi erano stati concessi senza una adeguata valutazione di impatto ambientale. E in effetti da parte della Regione, sorprendentemente, tale valutazione non era stata effettuata nella convinzione che non servisse, come hanno affermato nel corso di una conferenza stampa il presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti e la responsabile regionale settore energia della stessa associazione Cecilia Armellini. Per ora le pale non si fermeranno, in attesa che il Consiglio di Stato valuti l’annunciata richiesta di sospensiva, ma la sentenza potrebbe dare il via ad altri ricorsi creando un effetto domino pericoloso per il futuro dell’eolico nella nostra regione.

Da parte di Legambiente non sono dunque mancate neppure le critiche alla Regione, sia per la leggerezza compiuta nei confronti del parco eolico di Scansano – composto da 10 pale altre 67 metri, realizzato con un investimento di 25 milioni di euro e in grado di produrre ogni anno 40 milioni di Kwh, coprendo il fabbisogno di 50 mila abitanti – ma anche, più in generale, per i ritardi accumulati negli scorsi anni. Così, tra gli «esteti del paesaggio» e i fautori dell’energia pulita dovremo verosimilmente attenderci nuovi durissimi scontri.