Toscana

Intercultura, così a Prato opera la Caritas

La Caritas è da anni impegnata nel territorio di Prato nell’inserimento dei cittadini stranieri, abbiamo intervistato i responsabili.Quali sono le specificità del territorio pratese?«Da tempo nella città di Prato è presente una consistente comunità di Cinesi, la più grande d’Europa, una comunità piuttosto compatta e, oggi, ben organizzata al suo interno. Uno dei grandi limiti all’integrazione (oppure, un elemento che favorisce l’affermazione d’identità e la distinzione dagli altri) è la lingua, così diversa e difficile da apprendere. Il discorso vale in due sensi: il cinese è difficile per gli italiani e l’italiano lo è per i cinesi. Prima o dopo nascono dei problemi: uno tra i più semplici, tanto per fare un esempio, sui banchi di scuola dove i ragazzi devono obbligatoriamente frequentare, ma tante volte senza poter seguire con frutto le lezioni».Quale attività ha intrapreso la Diocesi?«La Diocesi di Prato sta lavorando attorno a un progetto di pastorale per i cinesi. Nell’ambito di questo progetto si inserisce l’attività di insegnamento della lingua e cultura italiana. Con un libro di testo e con molti riferimenti alla vita pratica, quotidiana, in orario che favorisca la frequenza anche dei lavoratori, cercando di privilegiare il rapporto personale, di amicizia, dedicando pazientemente tempo affinché tutti comprendano l’argomento della lezione, anche a discapito dell’efficienza e della rapidità del corso. La scuola è gratuita: anche questo particolare crediamo sia un segno di amicizia, di accoglienza e di desiderio di incontrarsi».Come è strutturata la scuola di italiano?«La scuola di italiano per stranieri è gestita grazie alla collaborazione tra la Caritas Diocesana e la San Vincenzo dè Paoli di Prato. Questa unione di forze ha permesso di poter offrire una maggiore varietà di corsi, suddivisi in vari livelli e una maggiore attenzione agli alunni del corso attraverso gruppi più piccoli. Gli insegnanti sono 26 volontari laureati in lingua e  letteratura italiana che si alternano sui vari corsi. Le classi sono composte da persone di varia nazionalità e raggruppati per capacità linguistica, nel 2007-2008 sono stati attivati 15 corsi di livello differenziato per un totale di 160 iscritti. Per i cittadini arabi o pakistani è nata l’esigenza di proporre un  corso di alfabetizzazione alla lingua italiana. Ci sono inoltre due classi di livello avanzato che seguono un corso specifico di preparazione alla scuola. Oltre alla conoscenza e al potenziamento delle strutture grammaticali della lingua italiana si creano occasioni di visite guidate nel territorio con lezioni preparatorie, studio della storia, geografia ed educazione civica,  laboratorio di usi e costumi, incontri di carattere informativo sui  temi dell’immigrazione e sul disbrigo di pratiche burocratiche».