Toscana

Poste: se l’ufficio chiude ci pensa il Comune

di Ennio Cicali

Uffici postali a rischio estinzione o a orario ridotto e i Comuni cercano di evitare disagi alla popolazione, grazie al contributo della Regione: c’è chi propone dei centri multifunzionali per l’erogazione dei servizi postali, chi cerca di incentivare gli stessi servizi da parte di esercizi commerciali o empori polifunzionali. Altri hanno scelto un aiuto mirato ad anziani e disabili, migliorando i servizi di trasporto pubblico, per agevolare lo spostamento di  chi abita in frazioni dove gli uffici postali non ci sono più. Non mancano le iniziative in collaborazione con Poste italiane, per il mantenimento o il miglioramento dei servizi.

Dopo l’approvazione della legge regionale per l’aiuto ai Comuni dove sono stati soppressi uffici postali o ridotti i servizi – 300 mila euro l’anno la somma stanziata per tre annualità – sono  cinquanta i progetti presentati, di cui 48 accettati. Dei 59 Comuni che avevano sollecitato l’intervento della Regione, solo 31 hanno presentato una richiesta di contributo. Tra i 48 progetti finanziati 14 hanno chiesto e ottenuto la concessione del contributo minimo di 3300 euro, 14 hanno visto la propria richiesta (superiore al contributo minimo) soddisfatta per l’intero importo, 19 hanno beneficiato di un contributo di 8.916,69 euro, meno di quanto avevano richiesto ma il massimo concedibile.

Cinque progetti sono già avviati e funzionano bene. Altri sono in corso di ultimazione. A Montegiovi, nel comune di Castel del Piano, un centro polifunzionale raccoglie ufficio postale, ambulatorio medico e centro ricreativo, con un bus navetta attrezzato per il trasporto di disabili. Nel comune di Poppi di centri multifunzionali ne sono nati due. A Castiglione d’Orcia, grazie al contributo sul canone di locazione, l’ufficio postale di Vivo D’Orcia non ha chiuso. Anche il Comune di Civitella Paganico ha firmato una convenzione con le Poste per migliorare e mantenere i servizi postali, a rischio di chiusura. Il Comune di Fivizzano, per ridurre il disagio provocato dalla chiusura o riduzione di orario degli uffici postali ha investito sui trasporti: un aiuto soprattutto per gli anziani privi di mezzo proprio. A Bagni di Lucca è stato affidata alle Poste la distribuzione dei buoni mensa per le scuole, semplificando la vita ai genitori degli alunni.

«La Regione non ha competenze dirette in materia di servizi postali – ricorda Agostino Fragai, assessore ai rapporti con gli enti locali – ma ci siamo posti ugualmente il problema dei disagi, lasciando ai Comuni la possibilità di presentare progetti da finanziare». «Dalla prima analisi nei comuni che hanno lamentato disagi – prosegue l’assessore – emerge una generalizzata insufficienza del trasporto pubblico, in territori dove è avanzata l’età della maggioranza della popolazione. Comune è anche la notevole distanza tra gli uffici postali aperti, acuita dalla viabilità spesso disagevole in territori per lo più montani, la presenza di molte abitazioni sparse e l’inesistenza di sportelli bancari nella frazione. Problemi resi ancora più evidenti dalla chiusura o riduzione di orario di uno o più sportelli postali».

La razionalizzazione della rete degli uffici postali è iniziata tra il 2001 e il 2002. Nel 2006, in Toscana, sono stati chiusi due uffici ed è stato ridotto l’orario di apertura in altri 73: 5 ad Arezzo, 13 a Grosseto, 12 a Lucca, 10 a Massa Carrara, 12 a Pisa, 7 a Pistoia e 16 a Siena. Disagi che si sommano alla difficoltà, a volte, di raggiungere gli uffici di altri paesi. Complessivamente il taglio ha riguardato le piccole frazioni di 53 comuni. Secondo gli ultimi dati disponibili su 1020 sportelli presenti in Toscana, 346 sono gli uffici con un solo operatore e, di questi, uno su due apre per meno di trenta ore la settimana.