Toscana
Decreto flussi, tutto quello che c’è da sapere
Il decreto flussi 2008 è pronto. Lo scorso 4 dicembre 2008, il Governo ha dato il via libera all’ingresso di 150mila lavoratori stranieri. I posti verranno assegnati scorrendo le graduatorie delle domande presentate dai datori di lavoro agli sportelli unici per l’immigrazione entro il 31 maggio 2008: pertanto, non sarà possibile presentare nuove richieste di assunzione.
Riguardo i datori di lavoro stranieri è richiesta, quale condizione per l’accoglimento della domanda, che questi, alla data di pubblicazione in Gazzetta del decreto flussi, abbiano già o richiesto il “permesso per soggiornanti di lungo periodo”.
Soltanto, i datori stranieri avranno venti giorni a partire dal 15 dicembre per confermare online sul sito www.interno.it di avere questo requisito e di essere ancora intenzionati ad assumere il lavoratore straniero.
L’invecchiamento della popolazione italiana si misura in termini assoluti con il primato di longevità, sempre più anni di vita, ma anche crescita costante del numero di persone anziane con patologie croniche e invalidanti che richiedono quotidiane e assidue cure.
Da un decennio il flusso migratorio femminile, in particolare da alcune aree dell’Est Europa, dal Centro e Sud America, si sta caratterizzando in funzione dei bisogni delle famiglie nell’assistenza domiciliare a cittadini italiani non autosufficienti.
Le donne migranti trovano una soluzione lavorativa presso le famiglie in qualità di «badanti». Una occupazione antica nella missione, ma nuova quanto a competenze e cognizioni richieste nello svolgimento delle mansioni.
Questione di feeling, ma anche di contratto, cioè di orari, riposi, ferie e stipendio.
Quali punti deve contenere? Al primo posto la data di assunzione, subito dopo la durata della prova, la categoria di appartenenza della badante, l’orario di lavoro e il giorno di riposo settimanale. Naturalmente vanno anche specificate le ferie annuali, la retribuzione pattuita e le condizioni concordate sul vitto e sull’alloggio.
Le lavoratrici senza permesso di soggiorno già presenti in Italia non possono essere regolarizzate. Chi dà lavoro a una cittadina extracomunitaria irregolare rischia la reclusione da sei mesi a tre anni e la sanzione di 5mila euro. Per questo è importante al momento della verifica dei documenti controllare che il permesso di soggiorno quando c’è sia «idoneo» al lavoro e non sia, ad esempio, un semplice visto per turismo.
Le lavoratrici provenienti dai Paesi Ue dal 1° gennaio 2007 la Romania e la Bulgaria sono entrate a far parte della Unione europea possono entrare e lavorare liberamente in Italia, senza più esibire il permesso di soggiorno.
Da gennaio 2008, il datore di lavoro, al momento dell’assunzione, deve inoltrare un’unica comunicazione ai servizi per l’impiego, che è efficace anche nei riguardi dell’Inps.
Lo stesso vale in caso di proroga, trasformazione o cessazione del rapporto di lavoro. La comunicazione obbligatoria ai servizi per l’impiego può essere inviata in via telematica o con modulo su carta consegnato a mano, spedito via fax o con raccomandata con avviso di ricevimento. La stessa comunicazione è valida anche nei confronti dell’INAIL.
Esempio. Se il lavoratore percepisce uno stipendio di 600 euro al mese e lavora sette ore al giorno per 22 giorni, occorre dividere lo stipendio mensile (600 euro) per le ore lavorate nell’arco del mese (5 ore x 22 giorni = 110 ore mese). Dunque 600/110= 5,45 euro è la retribuzione oraria effettiva su cui misurare l’importo del contributo.