Toscana

Servizio civile, un anno a scuola di volontariato

di Leonardo Chiarelli

«Incentivare il servizio civile come momento di crescita per il cittadino». È l’impegno della Crescit, la conferenza regionale degli enti di servizio civile in Toscana. Un impegno da attuare, secondo il presidente Lino Leonardi, attraverso alcuni punti irrinunciabili. L’ampliamento del numero dei volontari, e l’apertura anche agli stranieri. Se ne è parlato nel corso della giornata annuale del servizio civile toscano, che si è tenuta giovedì 5 febbraio al Teatro Everest di Firenze, alla presenza dell’assessore regionale, Gianni Salvadori, e del capo dell’Ufficio nazionale del servizio civile Leonzio Borea. Durante la giornata è stato presentato anche il rapporto annuale sul servizio civile in Toscana.

Nella nostra regione operano 245 enti accreditati a presentare progetti di servizio civile e gestire volontari. Di questi, 75 hanno realizzato progetti presentati nei bandi ordinari 2007 e nel bando straordinario di dicembre 2006. Le sedi accreditate per svolgere progetti sono 3.925, 755 sono quelle degli enti che hanno realizzato progetti nel 2008. In termini di progettazione sono stati presentati un totale di 1.021 progetti. Di questi 438 sono stati approvati e finanziati, 434 quelli realizzati. Tra i progetti realizzati 111 sono stati portati avanti da enti pubblici e privati iscritti all’albo regionale, 323 da enti iscritti all’albo nazionale. I posti di volontario messi a bando sono stati 3.041; i giovani idonei e selezionati 2.444 e il totale di quelli avviati al servizio 2.779. I ragazzi e le ragazze che hanno sostituito altri volontari, che hanno partecipato ai progetti per meno di tre mesi o che, seppur selezionati, hanno deciso di rinunciare, sono stati 325. In termini territoriali, la provincia di Firenze appare la più attiva nell’ambito del servizio civile: ha il maggio numero di sedi, di soggetti realizzatori, di progetti presentati, finanziati e realizzati, di posti messi a bando per volontari e giovani avviati al servizio. Seguono Pisa, Lucca e Arezzo.

Il servizio civile è divenuta una realtà importante nel nostro territorio. I progetti presentati da enti pubblici e privati crescono, e cresce con essi il numero di giovani che presentano la domanda per parteciparvi. I progetti, a cui possono fare richiesta di partecipazione, i giovani sono molti, riguardano non solo la sfera sociale, ma anche quella culturale, di protezione civile ed ambientale. Questo è in relazione all’ente che promuove il progetto, se pubblico o privato.

«Parlare di importanza di un progetto rispetto ad un altro è relativo – spiega Luca Orsoni, responsabile del Servizio civile della Caritas toscana –: ogni diocesi ha impostato i progetti in base alle priorità pastorali che come Caritas si è dato nell’anno in questione. Il progetto viene realizzato analizzando, insieme alla Caritas, le priorità sulla quale si ritiene investire di più, inserendole nel contesto del Servizio civile. A Firenze, ad esempio, si è deciso di privilegiare alcune emergenze di grave disagio, investendo le risorse sulla Cassa della solidarietà per andare incontro alle persone più disagiate».

Nonostante che le domande da parte dei giovani per rientrare nei bandi messi a disposizione del Servizio civile siano in aumento, la Caritas non riesce, almeno in Toscana, a coprire tutti i posti disponibili, arrivando ad assegnare il 75%. In alcune diocesi c’è carenza di domande, mentre in altre superano le richieste. «Questo dato – dice Orsoni – dipende molto da come ha lavorato l’ufficio Servizio civile della diocesi in questione, ovvero se ha fatto propaganda, se è in contatto con le parrocchie o e le altre associazioni. Il numero dei posti non è legato tanto alla dimensione della diocesi, ma alle priorità che in quell’anno ci diamo. È possibile ad esempio, che una diocesi piccola con la presenza di molti giovani abbia a disposizione più posti per seguire un progetto nel quale si vuole investire su giovani e territorio».

Se lo scopo del Servizio civile è sensibilizzare i giovani, fare in modo che non dimentichino l’esperienza trascorsa, si può dire che in molti casi lo scopo viene raggiunto. «Alla fine dell’esperienza del Servizio civile – spiega ancora Orsoni – c’è una percentuale di giovani che continuano l’esperienza come volontari. La maggior parte sono studenti universitari, che dedicano parte del loro tempo libero tornando nelle associazioni in cui hanno svolto il Servizio civile, continuando a dare un aiuto importante all’interno dell’associazione. Questi giovani continuano la loro attività di volontariato fino a quando non si laureano o fino a quando gli studenti fuori sede non tornano nelle loro città o sono costretti per altre ragioni ad abbandonare il volontariato. Il volontariato abbraccia quindi una stagione di vita del giovane importantissima per la sua formazione ed è in grado – conclude Orsoni – di lasciare in lui un’esperienza ricca di valori».

I DATI: COSI’ IN TOSCANA

•    245 enti accreditati•    75 enti realizzatori di progetti nel 2008•    3.940 sedi accreditate•    755 sedi attive nel 2008•    1 milione 700 euro investiti nel 2008 dagli enti attivi•    1.021 progetti presentati, 434 realizzati•    3.041 posti messi a bando•    2.444 giovani idonei e selezionati•    335 giovani subentrati in servizio•    68% del costo per il personale retribuitoFonte: Irs, Primo Rapporto sul servizio civile in Toscana