Toscana

Sprecata metà dell’energia usata per il riscaldamento

di Ennio Cicali

Più della metà dei combustibili utilizzati per riscaldare le case della Toscana sono in realtà sprecati a causa delle inefficienze dei sistemi di produzione, degli impianti e degli edifici, con un enorme sperpero di risorse naturali e di denaro e un inutile surplus di emissioni inquinanti. È il quadro che emerge da uno studio (elaborato dalla Cremonesi Consulenze su dati Istat), reso noto dall’Adiconsum toscana, l’associazione consumatori promossa dalla Cisl.

Secondo lo studio, per riscaldare le abitazioni toscane (in tutto 1.373.376) sono utilizzati 148.558.126 litri di gasolio e oltre 1 miliardo e 443 milioni di metri cubi di metano (pari a 1.318.230 tep, tonnellata equivalente di petrolio) con una spesa energetica di oltre 1 miliardo e 101 milioni di euro. Di queste risorse il 30% circa va perso per le inefficienze del sistema di produzione, di quello che resta il 35% circa va poi perso per le carenze del sistema edificio-impianto. Con il risultato che di 1 milione e 318 mila tep di energia necessaria soltanto 599 mila tep divengono energia utile, con un’efficienza globale del sistema edificio-impianto stimata nel 46%.

Un quadro sconfortante, che può essere modificato. Solo con una riqualificazione «standard» (sostituendo il gasolio con il gas metano e cambiando il generatore di calore) si possono ridurre le dispersioni, con un’efficienza globale che sale al 56%, e abbattere la spesa energetica (che scenderebbe a 843 milioni di euro) e l’inquinamento.

Con una riqualificazione spinta si potrebbe addirittura arrivare ad un’efficienza del sistema del 94%, riducendo la spesa energetica a 477 milioni di euro (meno della metà di quella attuale), risparmiando risorse naturali e abbattendo l’inquinamento. Un obiettivo possibile grazie all’ottimizzazione del sistema di produzione di energia, al miglioramento dell’isolamento degli edifici, all’impiego della termoregolazione e contabilizzazione del calore e all’uso di energia solare (15%) integrata al sistema.

«È un quadro sconfortante, che può essere modificato – spiega Grazia Simone, segretaria di Adiconsum Toscana – Qualche esempio? Se fino a oggi la vostra ambizione era avere una caldaia singola ora sappiate che la tendenza più moderna suggerisce il contrario». Una caldaia unica per ogni condominio permette di modulare meglio l’energia usata, informa l’Adiconsum. La Provincia di Firenze ha stanziato circa 85 mila euro per incentivare il ritorno a un «vecchio» sistema. La Regione ha previsto incentivi dal 20 al 30% per l’installazione di impianti fotovoltaici, microeolici, idroelettrici o geotermici. In totale ci sono finanziamenti per 2,1 milioni di euro.

«Il tema dell’energia, affrontato dai vari punti di vista, dal risparmio alla liberalizzazione, è più che mai attuale – dice Grazia Simone –. Informare i cittadini sulle possibilità di risparmio e su come contribuire a salvaguardare il nostro ambiente rientra pienamente tra gli scopi della nostra Associazione. Le nostre iniziative hanno l’obiettivo di mettere in condizione i cittadini di usufruire di tutte le agevolazioni per ottenere un risparmio contenendo le spese relative all’uso dell’energia».

Sul particolare aspetto delle liberalizzazioni del settore dell’energia si è soffermato Enrico Sandrini, responsabile del settore energia Adiconsum Toscana. chiedendo quanto abbiano influito sul mercato e quali siano i reali benefici per gli utenti.

Per illustrare il contenuto dello studio e indicare le soluzioni per contenere gli sprechi, l’Adiconsum ha organizzato un convegno a Borgo S. Lorenzo con l’intervento di amministratori e specialisti del settore. Erano presenti, tra gli altri, Leonardo Romagnoli, assessore alle attività produttive del comune di Borgo San Lorenzo, Stefano Tagliaferri, presidente della Comunità Montana Mugello, Sauro Ballini, dell’Unione impianti CNA, Andrea Fornari, consulente dello studio Cremonesi, Marcello Paladini, responsabile Adiconsum sportello Borgo San Lorenzo.