Toscana

Incidenti sul lavoro, ancora troppi morti

di Ennio Cicali

E’  la Toscana la regione con l’incidenza più bassa delle morti bianche sulla popolazione lavorativa. Con un indice di 3,2 morti ogni milione di occupati è seguita da Basilicata (5,2), Piemonte e Lazio (5,4).

A rivelarlo è la più recente elaborazione condotta dall’Osservatorio sulla Sicurezza di Vega Engineering che ha stilato una nuova mappatura dell’emergenza basata sul rapporto tra infortuni mortali e lavoratori occupati.

Nei giorni in cui veniva resa nota la graduatoria si registravano altre due tragedie, che portano a 24 i morti di quest’anno, gli ultimi due nel porto di Livorno: un operaio caduto in mare e un autotrasportatore travolto da un pesante tubo.

Nel 2009 sono stati 62 gli incidenti mortali in Toscana a fronte dei 78 dell’anno precedente. Un dato che perde gran parte della sua positività, se letto in relazione alla crisi che ha abbattuto la produzione e ha lasciato a casa più di centomila persone, tra cassa integrazione ordinaria e straordinaria, mobilità. Sul tema della salute e della sicurezza nei posti di lavoro Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un’assemblea a cui hanno partecipato 300 delegati alla sicurezza provenienti da tutta la Toscana.

«Troppi gli incidenti e le malattie professionali contratte – ha detto Daniela Cappelli, segretaria regionale Cgil, in nome delle tre confederazioni – questo ci induce ad aumentare la nostra determinazione nel contrastare atteggiamenti di quanti, eludendo le leggi, contribuiscono a fare diventare i luoghi di lavoro ostili alla salute e alla sicurezza delle persone». Da qui la richiesta al governo di non lasciare sulla carta il Testo unico, alla Regione un invito perché i tagli alla sanità non finiscano per diventare tagli alla prevenzione e ai controlli.

«Alle aziende – è sempre Cappelli che parla a nome di Cgil, Cisl e Uil – che a parole manifestano disponibilità, chiediamo di passare dalle parole ai fatti. Spazio alla contrattazione sui temi della sicurezza, che poi significa discutere di organizzazione del lavoro, di carichi, di ritmi».

Si è poi soffermata sui vari aspetti del problema: crescita degli incidenti per quanto riguarda donne, immigrati e precari; incidenza dei relativi costi sul Pil e le ricadute umane e sociali di una manovra finanziaria che implica la riduzione dei controlli sulla sicurezza; soppressione di istituti indipendenti che operano nella prevenzione e nel controllo; limitazione dell’obbligo di denunciare gli infortuni; limitazioni al lavoro di indagine della magistratura; infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema degli appalti; non conoscenza, nelle aziende e negli enti, delle leggi e del patto per la sicurezza.

Daniela Scaramuccia, assessore toscano alla Sanità, è intervenuta confessando che le morti sul lavoro, «rappresentano una sconfitta per tutti anche in una regione dove pure si è molto lavorato e lavorato bene». È preoccupata per la manovra governativa, con la soppressione dell’Ispesl, l’Istituto superiore dotato di autonomia scientifica e organizzativa che si occupa di salute nei luoghi di lavoro. «È con voi – ha concluso – che dobbiamo proseguire come segno di speranza: vogliamo dimostrare che esiste un’altra via per battere la crisi».

L’assemblea, presieduta da Domenico Badii della segreteria Cisl toscana, è stata anche l’occasione per l’intervento dei delegati che hanno raccontato le loro storie di non sicurezza e le difficoltà di operare in azienda. È arrivato anche qualche esempio positivo, la presentazione di qualche buon accordo.

Le conclusioni di Paolo Carcassi, segretario nazionale Uil: «non culliamoci sul dato positivo della  diminuzione degli incidenti – ha detto – perché la crisi porta le aziende e a volte anche i lavoratori ad occuparsi meno di sicurezza e dunque all’incremento del rischio».

LA SCHEDACon un indice di 3,2 morti ogni milione di occupati la Toscana è regione con la più bassa incidenza delle morti bianche sulla popolazione lavorativa. In questa classifica è seguita da Basilicata (5,2), Piemonte e Lazio (5,4). A rivelarlo è la più recente elaborazione condotta dall’Osservatorio sulla Sicurezza di Vega Engineering che ha stilato una nuova mappatura dell’emergenza basata sul rapporto tra infortuni mortali e lavoratori occupati. Nei giorni in cui veniva resa nota la graduatoria si registravano altre due tragedie, che portano a 24 i morti di quest’anno, gli ultimi due nel porto di Livorno. Nel 2009 sono stati 62 gli incidenti mortali in Toscana a fronte dei 78 dell’anno precedente. Un dato che perde gran parte della sua positività, se letto in relazione alla crisi che ha abbattuto la produzione e ha lasciato a casa più di centomila persone, tra cassa integrazione ordinaria e straordinaria, mobilità.

Sicurezza, obiettivo ancora lontano