Toscana

Servizio civile, una lenta agonia?

«Mentre da più parti – in Europa e nel resto del mondo – si stanno mettendo in campo risorse per offrire ai giovani proposte concrete per “sperimentarsi” come cittadini partecipi della vita sociale in Italia i dati ricavati dall’ultimo Bando ci dicono della “lenta agonia” del servizio civile». È amaro il commento di Luca Orsoni, responsabile del servizio civile delle Caritas toscane e anche presidente del Crescit, cioè la Conferenza che raccoglie tutti gli enti toscani che accolgono giovani in servizio civile. Già quest’anno il Fondo nazionale viene sforbiciato di una cinquantina di milioni. E nei prossimi due anni si tornerà addirittura ai livelli del 2002, con soli 125,6 milioni di euro.

Così tanti giovani che vorrebbero scegliere il servizio civile rimangono fuori. Lo scorso anno le domande furono 87.827, quasi il triplo dei 32.395 volontari messi a disposizione dai vari «bandi». Nel giro di soli tre anni i posti a disposizione si sono dimezzati (furono 51.273 nel 2007, contro i 27.768 del 2009).

Quanto ai volontari effettivamente avviati al servizio nel 2009 sono stati 30.377, ben lontani dal picco del 2006, quando furono 45.890. In Toscana lo scorso anno sono stati 2.069. Praticamente dimezzati dal 2008 ad oggi i volontari a disposizione degli enti nazionali. La Caritas, ad esempio, passa da 1.500 a 745, le Misericordie da 1.301 a 713, i Salesiani da 1.100 a 448. Ma c’è anche chi, come Telefono Azzurro e Comunità di Capodarco non avrà proprio volontari. Eppure la progettazione di questi enti è di qualità, come dimostra anche la percentuale di progetti approvati (85,4%). Peccato che poi quelli effettivamente finanziati siano solo il 28,4%.

C.T. L’esperienza: Il ricordo più bello? A Šabacad imbiancar case con i serbiLa persona al centro. Un motto che sento ripetere da quasi dodici mesi e la cui eco si è amplificata durante il mio percorso, colorandosi di sfumature sempre diverse che, con luci e ombre, lo hanno fatto apparire vero anche ai miei occhi.

Inizio in sordina: sono stata io a indicare l’Ufficio Progetti durante le selezioni, ma al primo incontro con gli altri ragazzi in servizio ho la sensazione di essere lontana dalla realtà; il mio impegno quotidiano non prevede l’incontro diretto con la marginalità, non ci sono crisi improvvise da fronteggiare e non ho un feedback immediato rispetto al mio lavoro. Tutto vero, ma c’è di più: ho imparato che ogni decisione presa in quella sede non è solo causa di un azione che verrà, è anche effetto di altre azioni, studi, ricerche, ascolto.

Durante l’anno sono venuta in contatto con le più svariate realtà, ho potuto vedere il lavoro degli operatori sul campo, li ho ascoltati per raccogliere testimonianze, ho fatto molte domande. Ho visto un mondo in cui ciascuno è protagonista ma nessuno è indispensabile perché forti sono i concetti di rete e di squadra; un mondo in cui il significato della parola servizio è nuovo e prezioso: ad esso si sommano parole come gratuità, la più bella che ho imparato nel corso di questa mia esperienza.

Il volontario in servizio all’Ufficio Progetti della Caritas di Firenze deve presto imparare ad essere elastico, non deve imparare procedure particolari né prassi specifiche: all’inizio mi è stato concesso un periodo di osservazione, reciproca, per capire quale potesse essere il mio apportoe, lentamente, andando avanti con il mio impegno, ho visto che nessuna abilità, attitudine o sensibilità, è inutile e che tutto può essere fonte di ricchezza. In quest’ottica è stato deciso che tra i miei compiti principali ci sarebbe stato un progetto editoriale e di reinserimento sociale nel quale la Caritas crede molto. Ed è stata una sfida che mi ha lasciata profondamente cambiata. Mesi interi in cui sembrava che niente cambiasse hanno portato improvvisamente a risultati quasi insperati, piccole conquiste che  hanno prodotto grandi cambiamenti nelle vite delle persone coinvolte; purtroppo la rara sensazione di aver fatto bene ha spesso lasciato il posto a preoccupazioni e rammarichi: diversi fallimenti, qualche scontro, non poche delusioni. Ma se anche una volta sola su cento si ha l’impressione di aver fatto la differenza, seppur piccola, allora ne è valsa la pena.

Conclusione di questa avventura è il viaggio in Serbia da poco terminato: siamo partiti in undici con l’obiettivo istituzionale di rafforzare i rapporti con la piccola Caritas di Šabac, ma il ricordo più bello che riporto non è la visita dal sindaco, né gli onori televisivi: si tratta dell’attività gomito a gomito con i giovani volontari serbi nelle case della popolazione locale, dove siamo stati accolti con larghi sorrisi, familiarità e riconoscenza per aver imbiancato le loro pareti umide o ripulito le stanze che da troppo tempo nessuno curava.

La finalità ufficiale del Servizio civile è quella di offrire ai giovani la possibilità di fare un’esperienza continuativa e protetta di volontariato, con un piccolo rimborso spese, e parallelamente numerosi enti, pubblici o privati, in diversi settori, possono contare sull’apporto di sempre nuove persone. Tuttavia sono certa che ciascuno di noi aveva un obiettivo personale ben definito quando ha fatto questa scelta. Per quanto mi riguarda speravo di entrare in un ambiente altrimenti di difficile accesso, con uno sguardo privilegiato; e così è stato: ho avuto il privilegio di vivere un anno altamente formativo, non solo grazie agli incontri previsti dal programma nazionale, ma soprattutto grazie ai continui scambi con chi si è fatto carico della mia presenza. Le persone al centro, e io con loro.

Veronica Guidain servizio civile alla Caritas di Firenze La schedaLe «radici». Il Servizio civile nazionale (Scn) affonda le sue radici nell’obiezione di coscienza al servizio militare, regolata dalla legge 772 del 1972, poi riformata nel 1988 (n. 230). Dal 1° gennaio 2005, con l’abolizione del servizio di leva obbligatorio, anche il servizio civile si svolge su base esclusivamente volontaria.

La legge del 2001. Il Scn, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, è un modo di difendere la patria, il cui «dovere» è sancito dall’articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l’ordinamento democratico. Rappresenta perciò un’occasione per i giovani di crescita personale, un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, uno strumento per rendersi utili agli altri, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.

Come è composto Nel Servizio civile nazionale operano vari attori, fra cui lo Stato, che ne gestisce l’intero sistema, gli Enti, che promuovono i progetti e i volontari che dedicano un anno della propria vita al servizio del Paese e degli altri.

A chi è rivolto. Il Scn è aperto a tutti i cittadini italiani con un’età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Come si partecipa. Per diventare volontari del Servizio civile nazionale è necessario compilare la domanda di iscrizione ai bandi che periodicamente l’Ufficio nazionale (Usnc) emana. La domanda deve essere presentata all’Ente che realizza il progetto. Per ogni progetto promosso sono disponibili un numero limitato di posti, ai quali si accede tramite concorso. Ad ogni bando è allegato l’elenco dei progetti tra i quali è possibile scegliere. Sul sito dell’Usnc (www.serviziocivile.it) sono reperibili i testi integrali dei bandi e tutte le informazioni relative al loro inizio e alla loro scadenza. Per chi intende svolgerlo tramite la Caritas è possibile rivolgersi alla propria Caritas diocesana o consultare il sito www.caritastoscana.it/serviziocivile/sc.html

Quanto dura. La durata del Scn è di 12 mesi per un impegno di 30 ore settimanali. È previsto un compenso mensile di 433,80 €. (per l’estero si aggiungono altri 450 e di indennità)

Aree di intervento. I settori di intervento si possono dividere in 6 aree di riferimento: assistenza, Protezione Civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, estero.

Le scadenze. Le domande per rientrare nei Bandi 2010 dell’Unsc e delle Regioni e Province autonome, devono essere presentate entro le 14 del 4 ottobre 2010. Sono disponibili 19.627 posti. Si può fare domanda per un solo progetto. Gli enti sono suddivisi per classi. I bandi per quelli di classe 1 sono a livello nazionale. Quelli di classe 2, 3 e 4, a base regionale.

Informazioni. Sito Internet Usnc www.serviziocivile.it. Call Center: 848 – 800715 dal lunedì al venerdì (8:30 – 19:30) al costo di una telefonata urbana.