Toscana

CRISI: RALLENTA L’ECONOMIA TOSCANA. ACCESSO AL CREDITO CRITICO PER UN’AZIENDA SU 3

Rallentamento e recessione. Sono le parole chiave dell’attuale contesto dell’economia mondiale ed italiana, che si riflette anche nella realtà toscana. Questo in sintesi il non confortante quadro disegnato da Unioncamere Toscana in occasione della Giornata dell’Economia 2012 sulla base di interviste realizzate fra marzo ed aprile a un campione di circa 1.500 imprese toscane rappresentative del tessuto economico regionale. Quanto agli andamenti di mercato, gli indicatori delle imprese scontano una nuova ricaduta nei consuntivi relativi al 2011, la cui pesante eredità si riflette inoltre, anche a causa del crescente clima di incertezza, in aspettative per l’anno in corso in deciso peggioramento. In dettaglio, solo l’8% delle imprese toscane sono riuscite a chiudere il 2011 con un incremento del volume d’affari (erano il 15% nel 2010). Nel contesto appena delineato, ad aggravarsi non è soltanto la situazione economica delle imprese, ma anche quella finanziaria e di gestione della liquidità, ulteriormente esasperata da condizioni di accesso al credito che si sono, nel frattempo, nuovamente inasprite. Le aziende devono relazionarsi a tempi di pagamento da parte dei clienti che si allungano, con dilazioni concesse da una quota crescente d’imprese (il 45% nel 2011), mentre non altrettanto accade sul fronte dei debiti commerciali. Oltre ai fatturati, quindi, diventa problematica – lo afferma il 44 % degli imprenditori intervistati – la gestione dei flussi di pagamento in entrata ed in uscita. Particolarmente accentuate si annunciano le difficoltà delle imprese dell’edilizia (dove ben il 64% dei casi registra una evoluzione sfavorevole della liquidità aziendale), di quelle artigiane (57%), di quelle prevalentemente subfornitrici (46%). Le esigenze derivanti dalla gestione della liquidità e del capitale circolante sono inoltre le principali motivazioni che portano le imprese a ricorrere all’indebitamento bancario (il 54% dei casi). D’altro canto il finanziamento presso gli istituti bancari è un percorso difficile, e l’accesso al credito è critico per il 34% delle imprese, un dato in decisa crescita rispetto alla rilevazione dello scorso anno (20%). La principale causa sembra riconducibile a forme di vero e proprio razionamento del credito concesso dagli istituti bancari (segnalata dall’80% di coloro che hanno evidenziato un peggioramento dell’accesso al credito, era al 64% nella precedente indagine), ma il balzo maggiore riguarda la maggiore onerosità in conseguenza di tassi di interesse passivi più elevati (passata dal 50% al 77%).