Toscana
MPS: FONDAZIONE DESIGNA PROFUMO PER PRESIDENZA, MANCINI NON LO VOTA
(ASCA) – Alessandro Profumo si avvia a diventare il nuovo presidente del Monte dei Paschi di Siena, ma la sua designazione ha spaccato la Fondazione Mps e il Pd senese. Ieri sera, come previsto alla vigilia, Profumo è stato designato dalla Deputazione amministratrice dell’Ente guidato da Gabriello Mancini, che si è riunita intorno alle 20, con circa 4 ore di ritardo rispetto al previsto. Quella di Profumo non è stata però una scelta indolore: lo stesso Mancini, secondo quanto si apprende, non ha votato per la designazione dell’ex numero uno di Unicredit, lasciando prima del termine la riunione. Alla fine, a tarda serata, una nota della Fondazione ha annunciato che alla prossima assemblea l’Ente proporrà che il CdA della Banca per il triennio 2012-2015 sia composto da 12 membri, con due vicepresidenti. La Fondazione presenterà all’assemblea una lista di 6 candidati: Alessandro Profumo, che sarà proposto per la carica di presidente; Fabrizio Viola (attuale direttore generale di Mps, che è destinato a diventare amministratore delegato); Paola Demartini; Tania Groppi, Angelo Dringoli; Marco Turchi. A parte i nomi di Profumo e Viola, gli altri quattro sono ‘sorprese’ rispetto alle indicazioni della vigilia. L’esclusione più clamorosa appare quella di Alfredo Monaci, fratello del presidente del Consiglio Regionale Alberto (Pd, ex Margherita, come Mancini), che era dato come possibile vicepresidente. Per la nomina dei sindaci saranno indicati Paola Serpi e Claudio Gasperini Signorini. Adesso c’è attesa per sapere quale sarà la reazione dei mercati alla decisione della Fondazione. La trattativa per le nomine è stata infatti conclusa entro la serata di domenica proprio per non presentarsi alla riapertura delle contrattazioni in una situazione di incertezza. Da valutare anche gli effetti a Siena del ‘braccio di ferro’ politico, interno al Pd (che evidentemente ha visto prevalere il sindaco Franco Ceccuzzi, ex Ds, tra i principali sostenitori di Profumo e primo stakeholder della Fondazione), con cui si e’ arrivati alle nomine e della conseguente decisione di Mancini.