Il livello minimo è sotto gli occhi di chi in arriva in Mugello e si trova di fronte al lago di Bilancino che ha perso metà della sua acqua. Mai visto così in pieno inverno. Il lago è a 244,78 metri sul livello del mare (rispetto alla media negli anni pari a 250 metri). Contiene 37.188.640 m3 di acqua, poco più di 3 milioni di metri cubi rispetto al picco estivo di siccità, ma circa 25 milioni di metri cubi in meno sulle media. Ma sono sotto tutti i livelli precedenti anche le risorse locali, dalle falde ai pozzi ai fiume e ai torrenti. Il quadro di questa inedita siccità invernale è stato disegnato nel corso di una riunione straordinaria della Commissione Tutela delle Acque presso l’Autorità di Bacino dell’Arno alla quale erano presenti, tra gli altri, la Segretaria dell’Autorità Gaia Checcucci e il Presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis con tutti i responsabili operativi dell’azienda. A preoccupare è la perdurante situazione di siccità, ormai già da tempo la peggiore dell’ultimo secolo. Ed è stato intanto deciso di creare una task force permanente per monitorare la situazione sul campo e gestire la crisi idrica. Nel corso di un incontro con la stampa è stato intanto lanciato un appello alla riduzione dei consumi e riduzione dei prelievi in agricoltura e industria e sono stati resi noti i dati dell’invaso di Bilancino.Nell’ultimo decennio la mancata ricarica di Bilancino, nel periodo gennaio-maggio, non è avvenuta nel 50 per cento dei casi – commenta la Segretaria dell’Autorità di Bacino Gaia Checcucci fenomeno che è avvenuto nel 2000, 2002, 2003, 2007, 2008. Se guardiamo i dati storici vediamo che è confermata la tendenza del 50% negli ultimi 60 anni. La ricarica dipende anche dall’intervallo con cui avvengono le precipitazioni, come per esempio se queste avvengono dopo un periodo siccitoso abbiamo una ricarica meno significativa. Per questo, per ricaricare le falde è importante che piova sul bagnato. Non è detto che se in autunno è piovuto poco, piova molto in primavera.Le analisi dei dati mostrano un quadro preoccupante: gli indici delle precipitazioni mostrano come negli ultimi sei mesi la fotografia del territorio del bacino dell’Arno evidenzi zone che vanno da eccezionalmente a estremamente secco. Attualmente le aree in sofferenza sono il Chianti, il Valdarno superiore, il Pistoiese, la Valdera e la zona costiera di Pisa.”Basta un’occhiata per capire come siamo messi riflette il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis In genere in questi giorni il lago era pieno e oggi invece ci mette di fronte alla drammaticità dei cambiamenti climatici. La straordinaria siccità del 2011, infatti, purtroppo continua anche in questo 2012 e in pieno inverno. Sembra incredibile parlare di siccità in un mese come gennaio, ma la realtà parla chiaro. Qui non sono sparite le mezze stagioni ma le piogge autunnali e invernali, la neve che caratterizzava questo periodo. Tutte le nostre strutture operative ci segnalano problemi di crollo delle risorse locali, e l’azienda è in allarme permanente. All’orizzonte i meteorologi non avvistano buone notizie e noi sappiamo che se continuerà a mancare la pioggia, avremo problemi seri per la prossima primavera ed estate. Faccio un appello ai cittadini ad un uso responsabile dell’acqua potabile, bastano poche piccole accortezze per non sprecarla, usiamola solo per esigenze strettamente potabili, alimentari e igieniche.Anche tenendo conto delle finalità che la Regione Toscana si propone nell’ultima legge regionale dedicata alla riduzione e al risparmio Checcucci e D’Angelis auspicano che quanto prima si realizzi un monitoraggio di tutti i prelievi esistenti sui corsi d’acqua, che riguardano in particolare agricoltura e industria, e si rifletta seriamente sulla leva dei canoni di concessione che la Regione dovrà determinare, azione da utilizzare per ridurre i danni che derivano da una situazione di siccità.