(SIR Europa Bratislava) – Quando la morte giunge ed ordina ad un uomo di finire, le sue dichiarazioni si odono fortemente. E, quindi, quando qualcuno se ne va, emergono i momenti che abbiamo trascorso insieme. Così l’arcivescovo di Praga e presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Ceca, mons. Dominik Duka, nell’omelia della messa funebre per Vaclav Havel. I rappresentanti della vita politica, sociale e religiosa di tutto il mondo si sono riuniti oggi nella Cattedrale di San Vito a Praga, per rendere omaggio all’ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo presidente della Repubblica Ceca, uno dei protagonisti principali della caduta del regime comunista. Secondo mons. Duka, contro tutte le aspettative, i sogni del defunto si sono avverati: La caduta del disumano regime di Husak protetto dall’Armata Sovietica e il ripristino dell’indipendenza e della democrazia nel Paese. L’arcivescovo ha ricordato la convinzione di Havel che verità e amore devono prevalere sulla menzogna e sull’odio e ha messo in evidenza che il mistero del suo coraggio e perseveranza è tutto nascosto in quell’intima convinzione. In questo contesto, ha continuato mons. Duka, è naturale che negli ultimi giorni della sua vita Havel abbia detto che non dovremo preoccuparci del prossimo anno e neanche della crisi, se stiamo uniti. I cambiamenti politici del 1989 sono stati caratterizzati dalla canonizzazione di Sant’Agnese di Boemia e, secondo l’arcivescovo, è simbolico che l’uomo che è stato uno dei suoi principali protagonisti ci abbia lasciati proprio negli ultimi giorni dell’Anno Santo di Sant’Agnese, che si celebra nella Repubblica Ceca. Che vi accompagni gentile e piena di solidarietà con chiunque soffra per le ingiustizie al regno della Verità e dell’Amore, ha concluso mons. Duka.Avendo tristemente appreso della scomparsa dell’ex presidente Václav Havel, invio le mie più sentite condoglianze in questo momento di cordoglio nazionale. Mi unisco a tutti coloro che si sono riuniti nella Cattedrale di San Vito per il solenne rito funebre nell’affidare l’anima del defunto alla misericordia infinita del nostro Padre celeste. È un passaggio del telegramma di cordoglio inviato questa mattina da Benedetto XVI al presidente della Repubblica Ceca, Václav Klaus. Ricordando con quanto coraggio Havel difese i diritti umani in un momento in cui essi erano sistematicamente negati al popolo del vostro Paese e rendendo omaggio alla sua preveggente guida nel forgiare un nuovo governo democratico dopo la caduta di quello precedente sottolinea il Papa -, rendo grazie a Dio per la libertà di cui ora gode il popolo della Repubblica Ceca. (Sir)