Toscana

A CIASCUNO LA SUA SALUTE: LA REGIONE HA PRESENTATO IL NUOVO PIANO SANITARIO E SOCIALE INTEGRATO

Oggi gli assessori Daniela Scaramuccia (diritto alla salute) e Salvatore Allocca (welfare e politiche per la casa) hanno presentato il nuovo Piano nel corso di una conferenza stampa, e illustrato gli obiettivi e le strategie che guideranno le politiche sanitarie e sociali dei prossimi quattro anni. Sottolineando, appunto, le due novità. Per la prima volta il Piano è sanitario e sociale insieme, con una forte integrazione che, accanto a capitoli strettamente sanitari – screening, lotta ai tumori, rete ospedaliera, rischio clinico, malattie croniche, ecc. -, ne vede altri squisitamente sociali, come i diritti di cittadinanza, il diritto alla casa, il contrasto alla fragilità e alla disuguaglianza, in una logica di pensiero e di stesura univoca. E per la prima volta è stato costruito in modo partecipato. La redazione del PSSIR è stata preceduta da una “fase di ascolto”: una serie di incontri che, con la collaborazione di Anci, Uncem, Upi, Società della Salute, nei mesi passati hanno coinvolto cittadini, professionisti, operatori, amministratori. Il Piano è stato formulato anche sulla base di quanto è emerso da questi incontri.Dare salute ai toscani. Il risultato sono 367 pagine in cui la sfida di “dare salute” ai cittadini toscani è declinata in tutti i possibili settori sanitari e sociali. Ma il punto focale è il diritto alla salute della persona. Uno studio canadese ci dice che a costruire salute e benessere contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari; per il 10-20% la genetica; e per il 50-60% ambiente, cultura, economia. Studi condotti negli anni passati hanno dimostrato che i comportamenti adottati e le disuguaglianze sociali, culturali, economiche, incidono sul livello di salute delle persone. Quindi l’integrazione tra tutte le politiche rappresenta in questo Piano l’obiettivo per perseguire e raggiungere nuovi risultati di salute.Un sistema sanitario a misura della persona. Per garantire un accesso che sia realmente equo, è importante che la sanità riconosca le peculiarità di ciascuna persona, con le sue specificità di tipo sociale, economico, culturale, per garantire risposte adeguate ed efficaci. La sfida è comprendere che diversi individui affrontano in maniera diversa il proprio percorso di salute.Tasso di mortalità più basso. Nel corso della presentazione sono stati forniti anche alcuni dati dai quali emerge che in Toscana i tassi di mortalità generale sono inferiori ai valori medi nazionali, in entrambi i sessi (maschi: -4.6%; femmine: -3,4%). Per i maschi solo l’Emilia Romagna ha un valore migliore. L’analisi della mortalità “prematura” (decessi prima dei 65 anni di età) ha grande importanza per orientare la programmazione regionale in ambito socio-sanitario. Il tasso, standardizzato per età per 100.000 residenti, era nel triennio 1995-1997 rispettivamente di 290,7 per i maschi e 149,2 per le femmine: 10 anni dopo il dato è passato rispettivamente a 209,9 e 113,0. Per quanto riguarda la mortalità infantile, il tasso del triennio 2006-2008 è dimezzato rispetto alla metà degli anni ’90: da 5,5 per 1.000 nati vivi nel triennio 1995-97 è passato a 2,4. Il dato toscano è inferiore a quello medio nazionale e si colloca inoltre tra i valori più bassi tra quelli osservati a livello internazionale. Negli ultimi dieci anni i tassi di ricovero, in entrambi i generi, sono progressivamente diminuiti, specie dopo il 2002, arrivando nel 2010 a 103,65 per 1000 residenti. Secondo il Ministero della Salute (2009) la Toscana, dopo il Veneto, è quella col valore più basso, inferiore di circa il 16% al valore medio nazionale, nei tassi di ospedalizzazione standardizzati per età.