Nessun rischio che le Misericordie di Firenze e di Rifredi restino tagliate fuori dall’emergenza sanitaria del 118 per il regolamento della Legge Regionale 70: le due Confraternite infatti lavorano già in rete con le altre Misericordie, sia a livello locale che a livello regionale, e la Conferenza Toscana delle Misericordie sarà garante di ciò nei confronti della Regione.Lo assicura il responsabile delle Misericordie toscane, Alberto Corsinovi, dopo le notizie riportate dalla stampa odierna che paventano, dal primo gennaio prossimo, uno stop ai servizi di trasporto sanitario in emergenza per le Misericordie di Firenze e di Rifredi, in quanto non facenti parte di una rete organizzata presente in minimo 7 unità sanitarie locali, visto che le due Misericordie erano uscite quattro anni fa dalla Confederazione delle Misericordie d’Italia.Il Regolamento della Legge Regionale 70 spiega Corsinovi- ha come obbiettivo l’interesse dei cittadini, cui deve essere garantito un soccorso efficace da parte di un sistema integrato e di rete. Per questo, giustamente, il Regolamento valorizza la capacità dei soggetti del sistema di lavorare insieme, consentendo così di affrontare meglio ogni eventuale carenza o difficoltà locale attraverso le capacità complessive della rete. Numerosi gli esempi che si potrebbero fare in tal senso.Questa norma, a tutela dei cittadini in ogni caso non creerà problemi neppure alle Misericordie di Firenze e Rifredi assicura Corsinovi-, né dal 1° gennaio (in realtà ci sarà un periodo di attivazione del nuovo impianto, ipotizzato in almeno 3 mesi), né mai: le nostre porte sono e saranno sempre aperte e comunque Conferenza Toscana garantirà alla Regione che le due Confraternite lavorano già in rete con le altre Misericordie, sia a livello locale sia a livello regionale, e rispettano in pieno i requisiti tecnici, strutturali ed organizzativi che sono stati previsti nel precipuo interesse di chi ha bisogno. Peraltro l’esigenza di appartenere ad una rete associativa è già prevista, in tema di formazione, dalla Legge Regionale n° 25/2001.