Toscana

CISL: NON PIU’ RINVIABILE UN CAMBIAMENTO RADICALE DELLA “MACCHINA” REGIONALE

“Per salvaguardare la coesione sociale e i livelli di welfare raggiunti, in Toscana non sono più rinviabili una serie di riforme, a cominciare da un cambiamento radicale della macchina pubblica. La Regione esca dall’impasse e si muova in questa direzione. Il sindacato è pronto a fare la sua parte”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl toscana, Riccardo Cerza, nel corso della tavola rotonda svoltasi stamani a Firenze, per iniziativa dello stesso sindacato, ed a cui hanno preso parte il Governatore della Toscana Enrico Rossi, il Segretario Generale nazionale della Funzione Pubblica Cisl Giovanni Faverin e il segretario della FP-Cisl della Toscana Andrea Morandi. “Vanno ridotti i costi dell’apparato pubblico – ha detto Cerza -, in prima battuta quelli della politica, perché sebbene in Toscana siamo messi meglio che altrove, occorre un segnale chiaro, a partire dai vitalizi. Bisogna riformare la “macchina”, se è vero che in Regione ci sono più quadri e dirigenti che impiegati, e proseguire nell’accorpamento e semplificazione di tutte le agenzie, avviando un riordino dei livelli istituzionali, accorpando i servizi dei comuni e superando le province”. “Ma la sfida più grossa – ha aggiunto Cerza – è sul sociosanitario. Va portata a compimento la scelta di integrare queste due dimensioni attraverso le Società della Salute. Tutto il sistema sanitario toscano ha bisogno di un severo check-up, perchè mostra delle crepe, a cominciare dalle liste d’attesa che tornano ad allungarsi. Occorre un’attenta analisi dei costi, comparando pubblico e privato, e va sviluppata una maggiore sussidiarietà con il terzo settore, grande risorsa della Toscana”. Il segretario della Funzione Pubblica Cisl della Toscana, Andrea Morandi, ha illustrato una serie di proposte concrete in questa direzione, come “centralizzare i CUP aziendali per diminuire le liste di attesa per visite ed esami” e “razionalizzare le funzioni di area vasta, per cui un Estav potrebbe provvedere agli stipendi, un altro agli acquisti per tutti, evitando così doppioni di apparati e dirigenza”. Cruciali, secondo Morandi, sono anche “la revisione del sistema delle autonomie locali con l’abolizione delle comunità montane e la problematica dei servizi svolti dalle province, prossime allo scioglimento o ad una profonda rivisitazione”, mentre “l’aggregazione delle funzioni attraverso le Unioni dei Comuni, deve avvenire con una cabina di regia guidata dalla Regione, in un tavolo di confronto con sindacati, Anci, Upi e Uncem, preventivo agli eventi, concreto e permanente”. Secondo il segretario toscano della FP “non è accettabile ciò che avviene all’interno della Regione Toscana, dove si pensa di bloccare le assunzioni, tagliare gli stipendi e la carriera dei lavoratori, ma non si propone una seria riorganizzazione che rilanci l’efficacia della struttura e la motivazione degli addetti, ed evidenzi gli sprechi eliminabili, anche nell’apparato politico”. Per Morandi “occorre rafforzare con più personale i settori statali dei Beni Culturali, delle Finanze e della Giustizia, anche attraverso la mobilità tra altre aree ministeriali. I processi di riorganizzazione devono essere in grado di liberare risorse per i servizi e per remunerare anche i lavoratori. Occorre però riorganizzare bene e non come il caso della grande INPS-INPDAP, che sembra rispondere più ad altre esigenze che non a quelle di economicità e funzionalità”.