Alla scadenza del mandato amministrativo “sono soppresse tutte le Province, salvo quelle la cui popolazione rilevata al censimento generale della popolazione del 2011 sia superiore a 300mila abitanti o la cui superficie complessiva sia superiore a 3mila chilometri quadrati”. E’ quanto prevede l’articolo 15 del decreto legge sulla manovra.Il testo prevede inoltre che non possano essere istituite “in ogni caso” Province “in regioni con popolazione inferiore a 500mila abitanti”. A partire dal primo rinnovo degli organi di governo delle Province successivo alla data di entrata in vigore del decreto viene ridotto della metà il numero dei consiglieri e degli assessori provinciali. La soppressione delle Province determina poi la soppressione degli uffici territoriali del governo che hanno sede nelle Province cancellate. Tra le cinque Province toscane (Massa Carrara, Pistoia, Prato, Siena e Grosseto) che non soddisfano il requisito dei 300 mila abitanti, si salverebbe quindi per estensione geografica quella di Grosseto (4504,20 kmq) e quella di Siena (3821,22 Kmq). «Stando alle delucidazioni del ministro Calderoli, – ha dichiarato il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras – la Provincia di Grosseto, con i suoi 4.500 kmq, sarebbe quindi salva. Questo tuttavia non toglie nulla al giudizio assolutamente negativo sulla scelta fatta dal governo, che rimane demagogica e inefficace rispetto al contenimento dei costi. Si continua infatti a non voler fare un ragionamento serio sui criteri di rappresentanza politico-istituzionale dei territori, né a ragionare in termini concreti sulle funzioni svolte dalle Province e sulla sovrapposizione di competenze. Il Parlamento deve cambiare radicalmente approccio, a partire dal ruolo delle aree metropolitane».