Toscana
ECONOMIA, PIANO REGIONALE PER LAVORO E SVILUPPO
(ASCA) – Firenze, 26 lug – “Lavoro e sviluppo sono gli assi fondamentali del lavoro di legislatura. Il Piano regionale di sviluppo economico 2012-2015 vuole dare una risposta alle esigenze nate dalla crisi e ai segnali insufficienti di ripresa”. L’assessore alle attività produttive e al lavoro della Regione Toscana Giancarlo Simoncini, nella sua informativa sul documento preliminare, ha sintetizzato così gli obiettivi del Piano, sottolineando, in particolare, la necessità di garantire la tenuta del manifatturiero, assicurare risorse finanziarie per le piccole e medie imprese e semplificare le procedure. Un piano che cerca di intervenire su quattro elementi: l’innovazione; la dimensione delle imprese, il credito e l’internazionalizzazione. A fronte di una domanda interna in difficoltà, secondo Simoncini, occorre puntare sull’export, ma per essere competitivi a livello internazionale sono necessari prodotti di qualità e un maggiore trasferimento dell’innovazione tecnologica nelle imprese. A questi obbiettivi puntano i progetti integrati che coinvolgono il sistema moda, il progetto Prato, il distretto lapideo, il distretto cartario, i grandi poli industriali, settori tradizionali cui si affiancheranno anche interventi a favore di robotica e nanotecnologie. Simoncini ha annunciato che “sarà presto firmata una convenzione con la Cassa depositi e prestiti per attivare la “quota Toscana” del Fondo ricerca e innovazione di 130 milioni di euro”. Secondo Marco Taradash (Pdl) la giunta finge di essere “dei sovietici che elaborano il piano quinquennale, ma è l’ora di riflettere su queste discussioni che non hanno alcun contenuto” e “la lentezza della Toscana sta nell’intreccio tra poteri politici ed economicì. Per Giuseppe Del Carlo (Udc) “occorrono strumenti più agili per rispondere alle esigenze dell’economia”.