La Toscana effettuerà il passaggio dalla tecnologia televisiva analogica a quella digitale fra il 7 novembre ed il 2 dicembre. Lo switch-off, ossia lo spegnimento del segnale analogico e l’accensione dei nuovi ripetitori, avverrà in date differenti a seconda dei territori e l’intero passaggio richiederà 2-3 settimane. E’ quanto reso noto al termine della prima riunione della task force presieduta dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per la transizione nell’area tecnica Toscana, Umbria e provincia di Viterbo che si è svolta ieri a Roma. Il passaggio, previsto inizialmente per la prima metà del 2012, viene anticipato perché stanno transitando alla nuova tecnologia la Corsica e la Liguria e se la Toscana non si allineasse potrebbe subire problemi di interferenza. Entro i primi giorni del mese di luglio è annunciata la pubblicazione del bando per l’assegnazione delle frequenze alle emittenti locali, che avranno trenta giorni di tempo per presentare domanda.E’ una sfida importante per tutto il sistema televisivo regionale e non solo afferma il presidente Enrico Rossi Noi abbiamo già messo in moto le nostre iniziative perchè il passaggio sia il più possibile agevole per gli utenti e perché costituisca una occasione di qualificazione per l’intero settore. Sappiamo che le criticità da presidiare sono molte e che l’operazione costituirà un banco di prova importante non solo dal punto di vista tecnologico ma soprattutto per quanto riguarda la qualità e il pluralismo del servizio televisivo.La Regione, che collaborerà con il Ministero per le attività di comunicazione e informazione, ha da tempo attivato un tavolo tecnico, con la partecipazione delle rappresentanze delle emittenti locali, di Upi, Anci ed Uncem, per la messa a punto di interventi a sostegno degli utenti e delle categorie interessate.In particolare è in corso di elaborazione una proposta di legge a sostegno dell’emittenza locale che dovrebbe prevedere, per le sole reti con precisi requisiti di qualità, un contributo finanziario che possa concorrere alla copertura degli investimenti che dovranno realizzare. E’ in preparazione inoltre un protocollo con Anci ed Uncem che prevede forme di assistenza ai cittadini che appartengono alle fasce deboli (non autosufficienti, disabili, ultrasessantacinquenni, residenti nei comuni montani) per il superamento delle difficoltà tecniche connesse con il passaggio al digitale. Verrà utilizzata la rete dei 180 sportelli PAAS (Punti di accesso assistito ai servizi) sparsi sull’intero territorio, e verrà costituito un gruppo di volontari adeguatamente formati per fornire assistenza , anche a domicilio, alla cittadinanza per la sintonizzazione dei nuovi canali sul telecomando. In collaborazione con Rai Way e con l’Ufficio scolastico regionale della Toscana, verranno organizzati una ventina di momenti di formazione nelle scuole toscane, per coinvolgere sulle questioni operative del digitale un numero significativo di giovani che possano aiutare i familiari eventualmente in difficoltà nelle problematiche di installazione del decoder e di sintonizzazione dei canali.E’ stata già modificata la legge che disciplina i controlli regionali sugli impianti di trasmissione, rendendo gli adempimenti necessari per il rilascio delle autorizzazioni più snelli e rapidi. Infatti tutti gli impianti analogici dovranno essere sostituiti con quelli digitali e dovranno essere autorizzati. Verrà infine elaborato un protocollo da sottoporre alle associazioni di categoria degli antennisti ed alle associazioni di tutela dei consumatori perchè si impegnino a realizzare gli interventi attendendosi ad un tariffario di riferimento ed ad adottare un preciso codice etico.Il punto della situazione verrà fatto il primo luglio a Palazzo Strozzi Sacrati, nel corso di un convegno regionale sul tema, a cui parteciparanno esperti del settore e i rappresentanti della provincia di Trento e delle Regioni Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia, che sono già passate al digitale e potranno quindi portare la loro esperienza. (cs-Susanna Cressati)