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PAKISTAN, FARAH, CATTOLICA ISLAMIZZATA CON LA FORZA RISCHIA DI ESSERE VENDUTA ALL’ESTERO

Lahore (Agenzia Fides) – Farah Hatim, 24enne, cattolica, rapita da una famiglia musulmana, convertita con la forza e costretta a un matrimonio islamico, “rischia di scomparire o di essere venduta all’estero”: è quanto affermano fonti di Fides nel Punjab, notando che in questi giorni la pressione sul caso sta aumentando e “il castello di menzogne rischia di essere smascherato”. A riprova di ciò, Khalid Shaeen, uomo politico che aveva aiutato la famiglia musulmana che ha rapito Farah, è stato rimosso dall’ufficio distrettuale e gli è stato revocata la tessera del partito della Lega musulmana-N.Ma per salvare Farah il tempo stringe. “Più passa il tempo più sarà difficile liberare Farah: per questo occorre uno sforzo comune della Chiesa e della società civile, urgono le preghiere e le pressioni internazionali” aggiunge all’Agenzia Fides una suora del Punjab – che chiede l’anonimato per motivi di sicurezza – parlando del caso di Farah.“La questione è complicata” spiega la religiosa che si occupa di recuperare e nascondere le poche ragazze che la comunità cristiana riesce a strappare al destino dell’islamizzazione forzata (oltre 700 casi l’anno): “Farah è stata costretta a firmare una dichiarazione in cui afferma di essersi convertita e sposata per sua volontà. Il testo è stato portato alla polizia e in tribunale, dunque legalmente il caso è considerato chiuso. Sarà possibile riaprirlo solo con una dichiarazione scritta, in cui Farah testimonia che tali comunicati le sono stati estorti con minacce e torture”.Ma oggi alla giovane non è permesso nemmeno uscire di casa o parlare liberamente con i suoi familiari, “vive di fatto segregata, dunque tutto risulta molto difficile”. Per questo la suora chiede “l’aiuto della preghiera di tutti i fedeli del mondo” e “una campagna di pressione internazionale per sensibilizzare le autorità civili pakistane e suscitare un loro intervento sul caso” che si inscrive, aggiunge, “nella cronica violazione dei diritti delle donne in Pakistan”.Intanto la Commissione “Giustizia e Pace” della diocesi di Multan (dove si trova la città di Rahim Yar Khan, nel Sud Punjab) sta raccogliendo informazioni per redigere un rapporto ufficiale. “Va detto – nota a Fides una fonte nella Commissione – che non è facile nemmeno avere informazioni e dettagli sulla vicenda, in quanto i cristiani di Rahim Yar Khan (dove vivono circa 2.000 fedeli) sono intimiditi. Se si espongono, i musulmani locali sono pronti a punirli e a vendicarsi sequestrando altre ragazze, dunque tutte le famiglie cristiane hanno paura”. Inoltre iniziano a circolare false voci che intendono screditare moralmente la famiglia di Farah. I familiari della giovane sono amareggiati per la triste storia ma, conclude la fonte di Fides, “non hanno perso la speranza di riabbracciare la ragazza e intendono andare avanti nella loro battaglia di giustizia e verità”.