Molti problemi dopo il passaggio dall’analogico al digitale terrestre, già avvenuto in gran parte delle regioni italiane. Il nuovo sistema di ricezione dei canali televisivi sta infatti creando grossi disagi, non solo per gli elevati costi a carico dei cittadini di decoder e di installazione, ma soprattutto per le pesantissime interferenze che non consentono la ricezione dei canali nazionali. Il passaggio al digitale terrestre ha già tagliato fuori un rilevante numero di italiani: secondo un recente sondaggio commissionato dall’Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) circa il 70% degli intervistati ha avuto problemi dopo lo switch-off e ben il 43% non vede alcuni canali, sia Rai che Mediaset. Per non parlare dei problemi legati alla sintonizzazione sulle nuove frequenze che incontrano le persone anziane.Il governo ha previsto il completamento del passaggio al digitale entro i primi mesi del 2012 e tra le regioni previste entro il 2011 vi è anche la Toscana, ma molte aree non sono ancora state predisposte con i trasmettitori e non sono pronte ad essere coperte. Di qui la preoccupazione di molti enti locali, in particolar modo delle aree montane e periferiche, che si troveranno a fare i conti con il malcontento e il disagio dei cittadini.Oreste Giurlani, Presidente di UNCEM Toscana e Sindaco di Fabbriche di Vallico, manifesta la sua preoccupazione sulla mancata attuazione da parte del governo in merito alla copertura delle frequenze su gran parte dei comuni montani. Il ministero accelera i tempi, ma non ci fornisce finanziamenti e mancano gli impianti necessari alla ricezione. Dobbiamo prima di tutto approntare un apparato di ripetitori e capire anche su quali bande dovranno andare le 40 emittenti locali presenti. I costi infatti vanno a ricadere sui singoli cittadini, che andranno poi a bussare alla porta del Comune o della Regione per ottenere dei rimborsi continua Giurlani – il digitale terrestre sarà anche a costo zero per il governo, ma certo non per gli enti locali.Un’altra grande preoccupazione espressa dal Presidente di UNCEM riguarda le fasce più deboli, in particolar modo le persone meno abbienti e gli anziani. Fabbriche di Vallico, comune di cui sono Sindaco, conta il 34% di over 60. Chi si occuperà di ridurre l’inevitabile disagio a cui andrà incontro la popolazione anziana nell’adeguarsi al nuovo sistema? I tempi sono troppo affrettati, governo ed enti locali devono darsi da fare e lavorare insieme, per rendere questo imminente switch-off meno traumatico possibile alla popolazione locale. (cs)Tv, più che digitale, è un pugnale. Alla democrazia