Sono i toscani i più longevi al mondo, tra i maschi, con un’aspettativa di vita di 79.6 anni. Le donne toscane vivono più a lungo (la media è 84.7), ma sono superate dalle donne giapponesi (media 86 anni), mentre gli uomini toscani detengono il primato mondiale della longevità. Un’aspettativa di vita che è cresciuta molto negli ultimi 15 anni, passando dal 75.7 del 1995 all’attuale 79.6 per i maschi, e dall’81.8 del ’95 all’attuale 84.7 per le femmine. Sono alcuni dei dati presentati stamani nell’Auditorium di Sant’Apollonia, dove si è tenuto uno degli incontri della fase di ascolto per il nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale, che dall’inizio di marzo stanno coinvolgendo cittadini, operatori, amministratori. L’incontro di oggi era rivolto agli amministratori dei Comuni dell’Area Vasta Centro (Firenze, Prato, Pistoia).All’incontro erano presenti gli assessori al welfare, Salvatore Allocca, e Daniela Scaramuccia, diritto alla salute. Questi incontri di ascolto ha sottolineato Allocca fanno parte di un percorso che ci deve servire per strutturare una modalità di relazione. Capire quali sono i problemi del territorio, è già una parte della risposta. E’ una sfida fare un Piano socio-sanitario proprio nel momento in cui le condizioni socio-economiche sono più difficili. Proprio per questo, dobbiamo definire bene gli obiettivi, e partire dalla persona, dalla materialità delle condizioni. In un momento come questo di carenza di risorse, dobbiamo anche garantire un’equa distribuzione delle risorse su tutto il territorio. Daniela Scaramuccia ha ricordato come lo scenario di riferimento sia completamente cambiato: E’ il momento di riflettere su quali siano i reali bisogni. Ed è importante che questa riflessione sia condivisa con gli operatori, i cittadini, gli amministratori. L’impegno ha annunciato è di concludere questo Piano entro il 2011. Sulla base di quanto emerge da questi incontri, formuleremo prima dell’estate una proposta di Piano, che poi seguirà l’abituale percorso di concertazione.Abbiamo aggiunto anni alla vita, ora vogliamo riuscire ad aggiungere vita agli anni ha commentato Chiara Gherardeschi, uno degli operatori che seguono la stesura del nuovo PSSIR , presentando i dati L’allungamento della vita è una dato positivo, il risvolto negativo è che poi spesso queste persone restano sole. Altre notizie positive emerse dalla presentazione: le famiglie toscane sono meno povere di quelle italiane; la Toscana riesce a dare risposte migliori alle famiglie con figli minori; è la prima regione italiana per presenza di volontariato nelle comunità: fra i volontari, sono numerosi gli studenti, ma aumentano di più gli ultra65enni. Ancora, la Toscana è prima in Italia e in Europa per le abitazioni in proprietà: secondo i dati EU-SILC (European Union Statistics on Income and Living Conditions), al 2008 il 71% delle famiglie toscane vive in una casa di proprietà, il 12% in un alloggio a titolo gratuito, l’11% in una casa in affitto di mercato, il 6% in una casa in affitto sociale. Partiamo da una realtà buona osserva Chiara Gherardeschi ma la sfida comunque c’è. Il nostro obiettivo è costruire salute: non solo come semplice assenza di malattia, ma come stato di completo ben-essere, secondo le indicazione dell’Oms.A Simona Dei, altro operatore che segue il percorso del PSSIR, il compito di evidenziare gli aspetti su cui ancora c’è da lavorare. Per esempio, dobbiamo capire come evitare le morti prima dei 65 anni (mortalità prematura), e soprattutto come intervenire sulle differenze presenti nei vari territori toscani per quanto rigua rda lo stato di salute delle persone. Aumentano i minori accolti nelle strutture residenziali e diminuiscono quelli accolti nelle famiglie. Ci sono tante famiglie, ma sempre più piccole e fragili. E poi, anche in Toscana, la salute ha risultati diversi a seconda della condizione sociale: man mano che diminuisce il livello culturale, aumentano ricoveri e mortalità. E la forbice si amplia sempre di più. E’ un problema che riguarda tutti il mondo occidentale, ma noi vogliamo affrontarlo. E il PSSIR è fondamentale per vincere questa sfida.Le prime causa di morte, ci dice l’Organizzazione mondiale della sanità, sono ipertensione arteriosa (21,7%), fumo di tabacco (18,8%), ipercolesterolemia (11,1%), sovrappeso/obesità (10%). Sono problemi che in gran parte derivano dai nostri stili di vita sottolinea Simona Dei Dobbiamo avere la consapevolezza che scegliamo di vivere in salute o in malattia con le nostre scelte di vita quotidiana. Uno studio canadese ci dice che a costruire salute e benessere contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari; per il 10-20% la genetica; e per il 50-60% ambiente, cultura, economia.Parallelamente agli incontri con gli amministratori, continuano anche quelli con i cittadini, che vedono grande partecipazione e interventi di qualità. Il calendario degli incontri, e le immagini degli incontri che si sono già svolti si trovano sul sito, all’indirizzo www.regione.toscana.it/partecipaalpiano (cs-L.Z.)