Abidjan (Agenzia Fides) – Violenti scontri con armi pesanti sono segnalati ad Abidjan, la capitale economica della Costa d’Avorio, tra le forze fedeli al Presidente uscente Laurent Gbagbo e quelle vicine al Presidente eletto Alassane Ouattara. Una fonte della Chiesa, che per motivi di sicurezza non può essere citata, racconta all’Agenzia Fides: Gli scontri sono concentrati attorno alla sede della RFI, la radio-televisione nazionale, dopo che ieri mattina, intorno alle 6, gli uomini fedeli a Gbagbo, l’avevano ripresa dalle mani delle Forze Repubblicane, filo-Ouattara. Queste ultime, nella notte tra giovedì 31 marzo e venerdì 1° aprile, erano riuscite a conquistare il palazzo della RFI, che infatti aveva cessato le trasmissioni. Poi la violenta contro-offensiva delle forze di Gbagbo aveva costretto le Forze Repubblicane a ritirarsi.La RFI continua a trasmettere continui proclami contro l’ONUCI (la missione militare ONU in Costa d’Avorio, accusata da Gbagbo di parteggiare per Ouattara) e di incoraggiamento ai sostenitori di Gbagbo a reagire aggiunge la fonte di Fides. In effetti, ad Abidjan, la resistenza di Gbagbo è stata molto forte, tanto è vero che le Forze Repubblicane non sono riuscite ad avanzare verso il Palazzo Presidenziale. Quest’ultimo, come pure la sede della RFI, è circondato da mezzi corazzati. Il Palazzo Presidenziale è stato forse colpito da lontano con un colpo di arma pesante, perché si vede uscire del fumo, ma le forze di Ouattara non sono riuscite ad avvicinarsi.Ouattara ha proclamato la chiusura delle frontiere ma ha poi riaperto l’aeroporto di Abidjan, per permettere l’evacuazione degli stranieri. L’aeroporto sembra sia in mano all’ONUCI dice la nostra fonte.Ouattara ieri aveva proclamato il coprifuoco dalle 5 del pomeriggio fino alle 6 di questa mattina. Oggi ne ha proclamato un altro, dal mezzogiorno di oggi fino alle 6 di domattina. Ci si aspetta quindi che nelle prossime ore riprenda l’offensiva su grande scala afferma la fonte di Fides. Gli elicotteri dell’ONUCI e della missione militare francese sorvegliano la città dall’alto. Abbiamo visto diversi mezzi corazzati di entrambe le parti per le strade, così come dei lanciarazzi conclude la nostra fonte.A Duékoué, nell’ovest del Paese, 800 civili sarebbero stati massacrati nel corso di scontri inter-comunitari secondo quanto ha denunciato il Comitato Internazionale della Croce Rossa, citando fonti delle forze pro Ouattara. Mons Gaspard Béby Gnéba, Vescovo di Man, dice all’Agenzia Fides che non può confermare questa notizia, anche perché le comunicazioni nell’area sono difficili, ma ribadisce che la situazione umanitaria nell’area è grave, anche se i combattimenti in quella zona sono cessati. Mons. Gnéba sostiene infine che oltre alle strutture civili sono andate distrutte e saccheggiate anche quelle della Chiesa (parrocchie, scuole, strutture sanitarie).