Toscana

COSTA D’AVORIO, COMBATTIMENTI ATTORNO A PALAZZO PRESIDENZIALE DI ABIDJAN

Abidjan (Agenzia Fides 9)- “I combattimenti tra le forze di Ouattara e quelle di Gbagbo sono andati avanti per tutta la notte e ancora oggi proseguono” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa da Cocody, il quartiere della capitale amministrativa della Costa d’Avorio, Abidjan, dove sono concentrati i “palazzi del potere”, in particolare il Palazzo Presidenziale e la sede della radio-televisione nazionale. “Stiamo udendo intense sparatorie e colpi di cannone. Le Forze Repubblicane, fedeli a Ouattara, hanno dichiarato di aver conquistato la sede della televisione nazionale, che finora trasmetteva i proclami sulle presunte vittorie degli uomini di Gbagbo”. Le Forze Repubblicane (nuove nome delle Forze Nuove, gli ex ribelli che dal 2002 controllano il nord del Paese) sono passate all’offensiva da giorni, partendo dalle loro roccaforti nel nord-ovest, per conquistare il resto del Paese finora in mano alle Forze di Sicurezza, che erano rimaste fedeli al Presidente uscente Laurent Gbagbo, che non ha riconosciuto la vittoria nel ballottaggio del novembre 2010, di Alassane Ouattara. Quest’ultimo è stato riconosciuto dalla comunità internazionale come Capo dello Stato legittimo della Costa d’Avorio.Dopo aver conquistato la capitale politica Yamoussoukro e San Pedro, porto strategico per l’esportazione del cacao, le Forze Repubblicane hanno lanciato l’offensiva finale contro il Palazzo Presidenziale, dove forse si trova Gbagbo. Quest’ultimo non ha ottemperato all’ultimatum intimatogli dal Primo Ministro di Ouattara, Guillaume Soro, di dimettersi entro le 19 (ora locale) di ieri. “Non sappiamo come le truppe filo Ouattara si sono comportate nei confronti dei civili delle località da loro conquistate. Abbiamo però avuto notizia che alla missione cattolica di Soubré (sud-ovest, nello stesso Dipartimento di San Pedro) sono stati sequestrati gli autoveicoli da parte delle Forze Repubblicane” dicono le fonti di Fides. “Ad Abidjan, dove Gbagbo conta diversi sostenitori, si temono vendette e violenze tra i civili” concludono le nostre fonti.