Abidjan (Agenzia Fides) – Invito tutti al rispetto della vita. In nome del diritto alla salute chiedo che l’Unione Europea tolga l’embargo sulle medicine. È l’appello lanciato tramite l’Agenzia Fides da mons. Jean-Pierre Kutwa, Arcivescovo di Abidjan. Chiedo il rispetto della vita. Non occorrono tante argomentazioni per far comprendere che la vita è sacra e che occorre proteggerla. Il quinto comandamento dice non uccidere’. Ogni uomo ha diritto alla salute ed alla vita. Per cui l’embargo sulle medicine è un atto che va contro questo diritto. Chiedo dunque all’Unione Europea di togliere questo embargo affinché la popolazione possa curarsi.Dal 28 febbraio è in vigore l’embargo sui medicinali decretato dall’Unione Europea per costringere Gbagbo alle dimissioni e a cedere il potere a Ouattara. Lancio anche un appello ai due leader (Gbagbo e Ouattara) perché fermino le uccisioni e le violenze conclude mons. Kutwa.Lo scontro tra le forze armate, che appoggiano il Presidente uscente Laurent Gbagbo (che non ha accettato i risultati del ballottaggio presidenziale di novembre e si considera il Presidente legittimo del Paese), e i miliziani vicini al Presidente eletto, Alassane Ouattara, stanno provocando gravi danni alle popolazione civile ad Abidjan e in altre aree della Costa d’Avorio. L’esodo della popolazione continua, i colpi di artiglieria sono cessati da mezz’ora, adesso abbiamo una tregua. Ieri abbiamo subito un bombardamento molto pesante. I civili continuano a morire uccisi dai colpi vaganti e dai tiri di artiglieria dice all’Agenzia Fides suor Rosaria, della Congregazione della Santa Famiglia di Spoleto, da Abobo, il comune di Abidjan da dove sono iniziati i combattimenti tra le forze di sicurezza rimaste di Gbabo e gli uomini del commando invisibile, un gruppo vicino al Presidente eletto Alassane Ouattara.-Ad Abidjan regna ormai un clima di paura. La città si sta svuotando, chi può scappa verso i villaggi dove hanno amici o parenti in grado di ospitarli dice all’Agenzia Fides un’altra fonte della Chiesa che per motivi di sicurezza desidera non essere citato. Uno spiraglio potrebbe venire dall’appello al dialogo lanciato oggi da Gbagbo, che ha riconosciuto che la violenza e l’uso della forza non sono la soluzione per la crisi in Costa d’Avorio.