Toscana
LIBIA: ONU AUTORIZZA RAID AEREI, VERTICE NOTTURNO NAPOLITANO-BERLUSCONI
(ASCA) – L’Onu ha dato ieri sera il via libera alla creazione di una ‘no fly zone’ sui cieli della Libia. Un via libera che tradotto non è altro che l’autorizzazione a compiere raid aerei sul paese nord africano, per impedire che l’aviazione di Gheddafi continui a bombardare i ribelli e con essi la popolazione civile. La notizia della decisione del Palazzo di Vetro, che come d’incanto ha superato (con l’astensione di coloro che erano inizialmente contrari all’intervento, a cominciare da Cina e Russia) le incertezze dei giorni scorsi, è arrivata in Italia a tarda sera, mentre tutto il nostro governo, Silvio Berlusconi in testa, e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano erano comodamente seduti nelle poltroncine del Teatro dell’Opera di Roma per assistere al Nabucco di Giuseppe Verdi, nell’ambito dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità dell’Italia. Terminata l’opera, il premier si è immediatamente riunito in una saletta adiacente la platea con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Successivamente, all’incontro si è unito il Capo dello Stato che non dimentichiamo è il capo supremo delle forze armate. Al termine dei colloqui, nel frattempo si era fatta quasi l’una di notte, hanno via via lasciato il teatro Napolitano, Berlusconi, La Russa. I primi due si sono allontanati senza rilasciare dichiarazioni mentre il ministro della Difesa si è intrattenuto brevemente con i giornalisti limitandosi a dire che della decisione dell’Onu erano stati portati a conoscenza durante la rappresentazione e che hanno ritenuto di dare vita ad un primo esame della situazione, partecipe il Presidente della Repubblica, immediatamente dopo la fine dell’opera. è evidente quale sia stato l’oggetto dei colloqui del governo: la concessione o meno delle basi italiane quale appoggio per le forze aree della coalizione impegnate nelle azioni in Libia. Una riflessione necessaria perché, fra l’altro, allo stato esiste ancora quel Trattato di amicizia italo-libica che prevede, fra i suoi articoli, il divieto di concedere o usare le basi italiane per azioni ostili verso Tripoli. La posizione dell’Italia è comunque nota ed è stata ribadita più volte nei giorni scorsi, ultima volta ieri in una intervista dallo stesso La Russa: davanti ad una decisione formale della comunità internazionale l’Italia è pronta a fare la sua parte. Probabilmente non partecipando direttamente all’azione militare ma pronti ad aprire le nostre basi ai caccia della coalizione.