(Agenzia Fides) La scuola cattolica della Divina Provvidenza a Tilakwadi, nella diocesi di Belgaum, nello stato indiano del Karnataka, è stata attaccata da vandali che hanno infranto i vetri e danneggiato la struttura. L’aggressione, avvenuta nella notte dello scorso 22 febbraio, ha creato panico fra le suore Canossiane, che la gestiscono, fra gli studenti e i genitori, ma non ha causato feriti. La Chiesa locale è stata subito allertata e ha sporto denuncia alla polizia. Il vescovo di Belgaum, mons. Peter Machado, ha espresso profonda preoccupazione per l’accaduto. Si tratta del secondo attacco a scuole cattoliche del territorio nel giro di un mese, dato che il 17 gennaio scorso era stata colpita la scuola e il convento di San Giuseppe a Camp. Il Vicario generale della diocesi di Belgaum, p. Lucio Mascarenhas, ha dichiarato all’Agenzia Fides: La polizia sta indagando. Siamo allarmati perché temiamo possa essere una reazione dei gruppi fondamentalisti indù, dopo le proteste dei cristiani del Karnataka nelle ultime settimane. Ma i fedeli non si fermeranno di fronte alle ingiustizie e alle falsità. Infatti la Chiesa locale, insieme con cristiani di altre confessioni, ha organizzato per lunedì 28 febbraio una pacifica marcia di protesta a Belgaum a cui parteciperanno mons. Peter Machado, Vescovi di altre comunità cristiane, nonchè migliaia di fedeli e persone di altre religioni. I manifestanti intendono rigettare pubblicamente il Rapporto del giudice B. K. Somasekhara, che nega le responsabilità dei gruppi estremisti indù sulle violenze anticristiane compiute in Karnataka nel 2008 (vedi Fides 1/2/2011). I cristiani in Karnataka spiega a Fides p. Mascarenhas hanno pianificato una protesta a catena: prima a Mangalore, poi a Bangalore, ora a Belgaum, nelle prossime settimane in altre città dello stato, così da tenere alta l’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica. I manifestanti presenteranno alle autorità civili di Belgaum un Memorandum in diversi punti: urgenza di garantire protezione e sicurezza ai fedeli cristiani; rifiuto del Rapporto della Commissione Somasekhara; richiesta di cancellare i procedimenti in cui sono imputati oltre 330 cristiani (accusati di atti di violenza); urgenza di affidare la responsabilità delle indagini al Central Bureau of Investigation, organo federale; domanda di compensazione per le vittime e per le strutture cristiane distrutte nell’ondata di violenza del 2008. I cristiani indiani hanno pubblicato di recente un nuovo rapporto, curato dal giudice Michael Saldanha, che ristabilisce la verità sulle violenze e che sarà presentato al governo federale. (PA)