Lo scenario che spero è quello della realizzazione del sogno dei giovani del Paese. Una generazione che, grazie ai social network, si sono ritrovati in piazza per gridare la loro voglia di valori come giustizia, libertà, pace e uguaglianza. A dichiararlo è il patriarca di Alessandria di Egitto, il card. Antonios Naguib, intervenuto oggi a Roma all’incontro della Comunità di Sant’Egidio, Agenda della convivenza: cristiani e musulmani per un futuro insieme. Parlando a margine dei lavori, il patriarca ha commentato le vicende egiziane, dopo la caduta di Mubarak esprimendo anche il timore che in questa rivoluzione dei giovani trovino spazio quei gruppi che non hanno invece questi ideali come scopo e che possano così rafforzare le loro posizioni ed imporre la loro agenda alla scena politica.Chiaro il riferimento agli estremisti e ai Fratelli musulmani, all’interno dei quali, tuttavia, ci sono anche dei moderati. Colui che sarà chiamato guidare ora il Paese o che sarà in futuro eletto ha spiegato il cardinale – dovrà vigilare affinché questo non accada. Dovrà vigilare anche sulla struttura che si vorrà dare al Paese, sulle forze dell’ordine, sul parlamento per vedere se questo darà spazio a tutte le rappresentanze e possibilità di esprimersi. Alla domanda se vede delle analogie o differenze tra la rivolta egiziana e quella libica il card. Naguib ha risposto che la differenza tra Egitto e Libia è il capo. L’ex presidente Mubarak, quando si è trovato nella condizione di decidere se reprimere tutto o meno, ha scelto per il bene della nazione di ritirarsi. Cosa che non vuole fare Gheddafi, un leader ormai isolato.Sir