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Plenaria Ccee: presentato Rapporto su intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa. Aumento «visibile e graduale»

Sono in aumento «in modo visibile e graduale» i fenomeni di intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa soprattutto in Francia, Inghilterra, Olanda e nei Paesi scandinavi perché «spesso la legislazione è problematica, la risposta dei politici cristiani manca e la coscienza collettiva diminuisce».

E’ Martin Kugler, presidente dell’Osservatorio sull’intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa a presentare questa mattina ai vescovi europei riuniti in Assemblea plenaria a Monte Carlo, il Rapporto 2015 sulla situazione dei cristiani in Europa. Il Rapporto – spiega Kugler – distingue tra forme di intolleranza che toccano l’aspetto culturale e forme invece di discriminazione legale.

E’ per esempio una forma di «intolleranza» di tipo culturale la manifestazione che si è svolta in Ungheria la scorsa settimana contro la decisione della Polonia sull’aborto. In quella manifestazione si è ridicolizzata la figura del prete che al posto della comunione dava ai manifestanti la pillola del giorno dopo. Altra forma di intolleranza è l’esposizione di un artista spagnolo a Pamplona nel novembre 2015 dove con 200 ostie consacrate rubate ha composto la parola pedofilia.

Per discriminazione legale «entrano in conflitto i diversi diritti umani». Il caso più emblematico è in Inghilterra dove sono state chiuse 10 su 12 agenzie cattoliche che lavorano per le adozioni di bambini a causa del loro no alle adozioni alle coppie gay. Il Rapporto è sul sito www.intoleranceagainstchristians.eu