Da quando sono cominciate le proteste quasi ogni giorno e notte nelle nostre chiese preghiamo perché le violenze non abbiano la meglio sul dialogo e perché il Paese non cada nella guerra civile: è quanto rivela al SIR mons. Youhannes Zakaria, vescovo copto-cattolico di Luxor-Tebe, nell’Alto Egitto per il quale quello che sta accadendo in questi giorni in Egitto è frutto della politica sbagliata dei leader mondiali che nelle loro scelte mostrano di non avere a cuore le sorti dell’uomo, della sua vita, della sua dignità e della sua libertà. Le proteste dei giovani egiziani hanno origine da ciò e, sottolinea il presule, nessuno in questi anni ha pensato a loro, ai bisogni che avevano, ai loro sogni infranti. Le manifestazioni sono un atto disperato per far sentire la loro voce. E’ arrivato il momento per i leader politici di fare un esame di coscienza mettendo da parte i loro interessi personali. La politica torni a servire il nostro Paese. Il vescovo di Luxor afferma di appoggiare la protesta pacifica che giunge dopo trenta anni di regime. Dopo tanto silenzio i giovani, usando le nuove tecnologie, hanno cominciato a parlare, a fare richieste e chiedere diritti. Sono ottimista per il futuro dell’Egitto. Per mons. Zakaria le violenze di ieri e oggi trovano i loro mandanti in molte persone che sotto Mubarak hanno goduto di privilegi e benefici e che ora stanno mandando gruppi armati contro i giovani radunati in piazza Tahrir. Positivo è l’atteggiamento dell’esercito in questo frangente: ho apprezzato afferma – l’appoggio dato alle manifestazioni pacifiche. Con lo scoppio di scontri tra le opposte fazioni hanno cercato di separarle e di bloccare ogni violenza. Speriamo che la calma prevalga.Sir