Toscana

CRISTIANI PERSEGUITATI: COMECE CHIEDE A MINISTRI UE AZIONI POLITICHE SIGNIFICATIVE

In una nota diffusa questa sera la Comece (Commissione episcopati Comunità europea) esprime “rammarico” per il mancato accordo, ieri, dei 27 ministri degli esteri dell’Unione europea su una dichiarazione congiunta di “condanna delle persecuzioni religiose” e si aspetta che gli impegni al riguardo contenuti nei Trattati Ue vengano tradotti “in azioni politiche significative”. “Questa titubanza diplomatica è tanto più incomprensibile” in quanto vite innocenti sono oggetto di “atroci attacchi contro i cristiani e le altre minoranze in tutto il mondo”, affermano i vescovi europei sottolineando che causa del mancato accordo è stato “il disaccordo interno tra i ministri sull’inserimento” nel testo di “uno specifico riferimento ai cristiani come vittime di persecuzione religiosa”. La Comece esprime “stupore” per questa “titubanza dal momento che l’opinione pubblica europea è già stata resa consapevole della particolare situazione dei cristiani in Medio Oriente dopo i recenti attacchi alle chiese in Iraq ed Egitto”, e rammenta che l’Europarlamento, con l’esplicita risoluzione di condanna delle persecuzioni contro i cristiani adottata il 20 gennaio, e il Consiglio d’Europa, con l’analoga raccomandazione del 27 gennaio, “hanno già aperto la strada alla specifica condanna” di tali violenze. Secondo i vescovi europei “i recenti attacchi contro i cristiani non sono casi isolati” e le persecuzioni anticristiane sono “particolarmente allarmanti in Medio Oriente, soprattutto in Iraq dove potrebbero portare nei prossimi mesi alla scomparsa delle comunità cristiane”. Poiché “l’impegno dell’Ue di proteggere i diritti fondamentali e la libertà religiosa è chiaramente affermato nel Trattato Ue e nella carta dei diritti fondamentali”, ed è stato “ribadito in diverse dichiarazioni”, la Comece “si aspetta che l’Ue intraprenda misure concrete per tradurre questi principi in azioni politiche significative”.Sir