I musulmani d’Italia seguono gli accadimenti in Egitto e Tunisia con trepidazione e viva speranza che possano avere sbocchi pacifici e concreti e che non si baratti la caduta di odiosi dittatori con l’accettazione che il sistema da loro messo in opera permanga continuando la stessa miseria ed oppressione. Lo scrive oggi il direttivo dell’Ucoii (Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia), ricordando che il popolo egiziano, come già quello tunisino è in piazza per chiedere quei diritti che la stessa Costituzione di quel Paese gli riconosce e che sono da troppo tempo conculcati. Si tratta scrive l’Ucoii – di movimenti spontanei originati dall’oppressione e dalla miseria che i regimi al potere hanno realizzato in questi ultimi decenni con la colpevole acquiescenza del nostro occidente miope e in preda ad una precomprensione malevola delle necessità e delle aspettative della gente. Movimenti determinati a far cessare uno stato di cose che ha ridotto Paesi di grande tradizione culturale a serbatoio di manodopera a basso costo e terreno d’incursioni devastanti delle multinazionali. All’interno ci sono forze diverse, per ispirazione ideologica e interessi sociali perciò si augurano larghe intese per l’edificazione di Paesi più liberi e giusti. L’Ucoii rivolge un appello anche al governo italiano per favorire una transizione quanto più possibile serena.Sir