Toscana

TERRA SANTA: VESCOVI USA-UE, A RAMALLAH INCONTRO COL PREMIER PALESTINESE FAYYAD

(Ramallah) – Il primo ministro palestinese, Salam Fayyad, ha incontrato oggi, nella sua residenza a Ramallah, i vescovi del Coordinamento delle Conferenze episcopali Usa e Ue a favore della Chiesa della Terra Santa e dell’Assemblea dei vescovi cattolici della Terra Santa (Hlc 2011), a Gerusalemme in questi giorni per l’annuale visita di solidarietà. Nel suo discorso il premier ha ribadito “l’importanza della presenza cristiana in Terra Santa” e soprattutto in Palestina. “Un futuro Stato palestinese, di cui stiamo gettando le basi, senza cristiani non avrebbe senso – ha detto il premier – così come Betlemme senza cristiani non sarebbe tale. C’è una lunga tradizione tutta palestinese di coesistenza tra cristiani e musulmani” da preservare. Il premier si è detto “preoccupato per una diminuita presenza cristiana” nei Territori ma ha auspicato che questa “diventi sempre più forte, attiva e dinamica. Abbiamo bisogno di una comunità cristiana vibrante per il futuro della Palestina”.Per incoraggiare le persone a restare e a tornare, ha spiegato Fayyad, “stiamo facendo sforzi considerevoli edificando scuole, strade, infrastrutture, con duemila progetti in atto. Stiamo costruendo il nostro Stato, la disoccupazione è in calo. Davanti a condizioni di vita migliori le persone restano e sta accadendo anche che molti palestinesi vogliono tornare in patria”. “Nel 2009 – ha rivelato, infatti, il premier – per la prima volta il numero di coloro che sono rientrati ha superato quello degli emigrati. Questo rappresenta un segno di speranza”. Tra le buone notizie anche quella “del più alto numero di pellegrini giunti per Natale a Betlemme dal 2000. Tra loro anche 500 fedeli da Gaza, un numero considerevole rispetto agli anni precedenti, sebbene – ha avvertito – ogni restrizione è inaccettabile”. Dal premier sono giunte parole di apprezzamento per “l’opera della Chiesa nel campo dell’istruzione, che coinvolge alunni cristiani e musulmani. Siamo felici di poter collaborare in maniera fattiva con la Chiesa in questo ambito nella certezza che la Palestina è rimasta fuori dalla discriminazione che ha toccato alcune zone del Medio Oriente”. “Ho letto le parole del Papa rivolte agli ambasciatori e condivido la condanna dell’intolleranza nel Medio Oriente – ha proseguito il premier – Condanniamo i recenti attacchi terroristici contro i cristiani in Iraq e Egitto e su questo tema dobbiamo parlare. Non tutte le nazioni del Medio Oriente sono uguali e noi abbiamo una lunga tradizione di coesistenza in questa terra. La libertà di religione è essenziale e ciò richiede tolleranza e rispetto”. Le ultime parole Fayyad le ha dedicate all’occupazione israeliana: “è nostro dovere porre fine all’occupazione che opprime i palestinesi ma è anche corrosiva per gli israeliani. Ma mentre cerchiamo di porre fine all’occupazione, dobbiamo trovare il modo di migliorare le condizioni di vita. La situazione resta difficile, ma la cosa più importante che possiamo fare è di mantenere uno spirito di speranza. Vi chiedo – ha concluso Fayyad rivolgendosi ai vescovi – di ricordare i palestinesi nelle vostre preghiere affinché la giustizia prevalga”.Sir