(Gerusalemme) La nostra gente ha bisogno di passi concreti nel campo della giustizia, della pace e della dignità, ha bisogno di essere maggiormente coinvolta. Ormai non crede più alle parole di tante personalità. Nel suo intervento che ha aperto questa mattina, a Gerusalemme, l’incontro dei vescovi Usa e Ue del Coordinamento delle Conferenze episcopali a favore della Chiesa della Terra Santa e dell’Assemblea dei vescovi cattolici della Terra Santa (Hlc 2011), il patriarca latino Fouad Twal, ha tastato il polso della minoranza cristiana in Terra Santa. Una minoranza preoccupata per i due estremismi, quello islamico con i suoi attacchi contro le nostre chiese e i fedeli, e quello della destra israeliana che invade sempre di più Gerusalemme cercando di trasformarla in una città solo ebraica, escludendo le altre fedi. Twal ha anche riconosciuto che per lungo tempo abbiamo ignorato la comunicazione con le istituzioni della società civile israeliana, che sono importanti per noi perché possono dire ciò che noi non possiamo dire e fare ciò che noi non possiamo fare. Una vera sfida per noi ha spiegato il patriarca è dialogare con i partiti di sinistra e con l’opinione pubblica israeliana e le sue istituzioni così da fare pressione sul Governo affinché lavori per la pace. Per il patriarca, tuttavia, non si tratta di cambiare l’assetto politico ma di investire tempo e risorse per offrire una vita diversa alla nostra gente, davanti ad una situazione frustrante. Che è ciò che ci esorta a fare il Sinodo per il Medio Oriente, rafforzare le comunità cristiane locali. Al termine del suo intervento Twal si è recato con i vescovi del Coordinamento Hlc 2011 a presentare gli auguri natalizi al patriarca greco-ortodosso Teofilo. Parlando a nome delle diverse confessioni cristiane presenti il patriarca ha rinnovato la sua solidarietà alla chiesa copta per la strage di Alessandria, ed auspicato che dal sangue dei martiri nascano frutti di pace e di tolleranza religiosa. La sfida per tutti i cristiani è la comunione e l’unità.Sir