E nel giorno in cui Benedetto XVI ha richiamato alla tutela dei cristiani nel mondo, una nuova tragedia ha scosso la comunità copto-ortodossa d’Egitto. Nella notte di Capodanno, almeno 21 persone sono morte e 43 sono rimaste ferite nell’attentato avvenuto davanti a alla Chiesa dei Santi del quartiere di Sidi Bishr ad Alessandria d’Egitto. Le principali autorità politiche e religiose dell’Egitto hanno condannato duramente la strage, facendo appello all’unità della nazione. Il Papa, informato dell’accaduto, è rimasto profondamente colpito, come ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. E il cordoglio e vicinanza dei cattolici egiziani alla comunità copta-ortodossa sono state espresse dal nunzio apostolico in Egitto, mons. Michael Luis Fitzgerald. Il massacro è avvenuto al termine della messa di mezzanotte. Esplosione devastate ha investito i fedeli che uscivano dalla Chiesa e si è immediatamente propagata alle automobili vicine, moltiplicandone l’effetto devastante. Forse per questo inizialmente si era parlato di un’autobomba, ma in mattinata il ministro dell’Interno ha detto che con ogni probabilità si è trattato di un kamikaze. L’attentato, che non è stato al momento rivendicato, arriva a meno di due mesi dalle minacce espresse nel novembre scorso dall’ala irachena di Al Qaida che, dopo aver rivendicato il sanguinoso attacco alla cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad, aveva minacciato la folta comunità copta egiziana. I terroristi islamici avevano intimato di “liberare” due cristiane egiziane che, secondo loro, sono tenute prigioniere in monasteri per impedirgli di convertirsi all’Islam. E la pista estera è quella più accreditata fra le autorità egiziane, secondo le quali recenti episodi di violenza “indicano chiaramente che elementi stranieri abbiano preso parte alla pianificazione e all’organizzazione” dell’attacco. Intanto, il Ministero dell’interno egiziano ha imposto stringenti misure di sicurezza intorno a tutte le chiese per contrastare ogni eventuale attacco. Al Azhar, la più alta autorità dell’Islam sunnita, ha subito preso le distanze condannando l’attentato di Alessandria, così come ha fatto il mufti d’Egitto, lo sceicco Ali Gomaa, che ha chiesto di serrare le fila, di fronte a quelli che mettono in pericolo l’unità del Paese. Appello all’unità nazionale anche da parte del presidente Mubarak, il quale in un discorso alla televisione ha assicurato che i responsabili della strage non resteranno impuniti. (Fonte: Radio Vaticana)