Toscana
COMMERCIO, ROSSI A MONS. BETORI: IN NUOVA NORMATIVA TUTELA PER ALCUNE FESTIVITÀ
(ASCA) – Cercheremo di inserire nella normativa attuale la tutela di alcune festività legate alla nostra identità civile e religiosa oltre che alle locali tradizioni, la tutela dei diritti dei lavoratori del settore e di una pausa festiva da dedicare alla cultura, ai rapporti umani e forse un pò anche al silenzio. Lo scrive il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, in una lettera aperta all’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori che ieri si era schierato contro il consumismo esasperato e contro l’apertura dei negozi nelle festività. Una presa di posizione, secondo Rossi, che non riguarda solo chi è religioso. Un credente – rileva Rossi – si sente ferito dal mancato rispetto di una festività religiosa, come il Natale e la Pasqua. Ma anche per un non credente quella festività può essere importante e avere un valore irrinunciabile. Così come per un cittadino, credente o non credente che sia, il 25 aprile e il primo maggio possono avere un valore analogo. Certo – assicura il governatore – so bene che ci sono servizi indispensabili che devono essere garantiti e sono consapevole che occorre tener conto di molti fattori e agire con ragionevolezza rispetto a scelte che toccano interessi legittimi. La verità è che da sponde diverse si può guardare alla festa come a uno spazio e a un tempo irrinunciabili per la propria dignità, per i propri sentimenti, per le proprie relazioni. La vita fatta solo di consumismo, che surroga la soddisfazione di desideri più profondi e complessi, perde alla lunga di senso, si impoverisce. Per questo Rossi ricorda che stiamo lavorando ad una revisione della legge del commercio. Non vogliamo fare imposizioni. Dobbiamo essere attenti a tutte le esigenze, a partire da quella di offrire un servizio ai turisti e alle famiglie impegnate in orari di lavoro prolungati. Ma questo non deve avvenire a scapito di importanti valori civici o religiosi.