Sono ripresi, il 7 dicembre a Ramallah, presso il quartiere generale del presidente palestinese Mahmoud Abbas, i colloqui tra Santa Sede e Olp (Organizzazione Liberazione Palestina), volti a raggiungere un accordo internazionale globale che favorisca la presenza e le attività della Chiesa cattolica nei Territori Palestinesi e rinforzi le relazioni speciali già esistenti tra le parti, dopo quello fondamentale siglato nel 2000. Secondo quanto riferito dal Patriarcato latino di Gerusalemme, i colloqui si sono svolti in un’atmosfera cordiale e sono stati presieduti da mons. Ettore Balestrero, sottosegretario per le relazioni della Santa Sede con gli Stati e da Ziad Al-Bandak, consigliere del presidente palestinese per le relazioni con i cristiani. Le due parti hanno convenuto l’istituzione di un gruppo di lavoro che si dedicherà allo studio e all’ampliamento dell’accordo iniziale. Della delegazione vaticana facevano parte anche, tra gli altri, mons. Antonio Franco, delegato apostolico per Gerusalemme e la Palestina, mons. Salim Sayegh, vicario generale del patriarcato latino in Giordania e mons. Maurizio Malvestiti, sottosegretario della Congregazione per le Chiese orientali. Nell’accordo siglato nel 2000 le due parti si impegnavano ad una adeguata collaborazione per promuovere il rispetto dei diritti umani, individuali e collettivi, per combattere tutte le forme di discriminazione e di violazione alla vita e alla dignità umana, e per promuovere la comprensione e l’armonia tra le nazioni e le comunità (art.2.1), ad incoraggiare il dialogo interreligioso per promuovere una migliore comprensione tra le persone di diversa religione (art.2.2). In particolare l’Olp si impegnava, tra le altre cose, a riconoscere alla Chiesa Cattolica la libertà di svolgere, utilizzando gli opportuni strumenti, le sue funzioni e le sue mansioni, di natura spirituale, religiosa, morale, di carità, educazione e cultura (Art.6) e i diritti della stessa nelle questioni economiche, legali e fiscali: detti diritti devono essere esercitati in armonia con i diritti delle autorità palestinesi (Art.7).Sir