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Summit Ue: «Dichiarazione di Bratislava», «abbiamo bisogno dell’Unione per democrazia e sviluppo»

«L’Ue non è perfetta ma è lo strumento più efficace di cui disponiamo per affrontare le nuove sfide che ci attendono»: è un passaggio della «Dichiarazione di Bratislava», documento conclusivo del vertice a 27 svoltosi ieri nella capitale slovacca. 

Un summit «informale» per discutere il dopo-Brexit, il futuro dell’unione, temi concreti quali le migrazioni, la sicurezza, l’economia, il mercato unico, il mercato digitale. Clima da convenevoli, discussione serrata, divisioni tra i Paesi in vari ambiti discussi, soprattutto in materia di accoglienza migranti e di governance economica. «Per quanto un Paese abbia deciso di lasciare, l’Ue resta indispensabile per tutti gli altri», si legge nella dichiarazione. «Abbiamo bisogno dell’Ue per garantire non solo la pace e la democrazia ma anche la sicurezza del nostro popolo. Abbiamo bisogno dell’Ue per soddisfare meglio le sue esigenze e il suo desiderio di vivere, studiare, lavorare, spostarsi e prosperare liberamente in tutto il continente e beneficiare del ricco patrimonio culturale europeo». Quindi l’esame di coscienza collettivo: «Dobbiamo migliorare la comunicazione reciproca – fra gli Stati membri, con le istituzioni dell’Ue, ma soprattutto con i nostri cittadini. Dovremmo infondere maggiore chiarezza alle nostre decisioni. Utilizzare un linguaggio chiaro e onesto. Concentrarci sulle aspettative dei cittadini, mettendo in discussione con grande coraggio le soluzioni semplicistiche proposte da forze politiche estremiste o populiste».

A Bratislava, scrivono i 27 leader, «ci siamo impegnati a offrire ai nostri cittadini nei prossimi mesi la visione di una Ue attraente di cui possano fidarsi e che possano sostenere. Siamo fiduciosi che avremo la volontà e la capacità di raggiungere questo traguardo».

Nel testo si sottoscrive il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato dal presidente della Commissione Juncker mercoledì scorso, quindi si definisce una «tabella di marcia di Bratislava» per affrontare le «sfide comuni»: rafforzare la collaborazione tra Stati e Ue, migrazioni, sicurezza, sviluppo sociale e giovani. Quindi le tappe: i consigli europei «formali» di ottobre, dicembre e primavera; una riunione a La Valletta a inizio 2017; un incontro per i 60 anni della Comunità a Roma a marzo 2017.