Un urgente appello a tutti gli ecuadoriani perché mantengano la serenità e scelgano la pace sociale, e non lo scontro, quale atteggiamento fondamentale, e una richiesta alle parti coinvolte di aprire subito un autentico processo di dialogo”: è stato lanciato ieri dai vescovi dell’Ecuador subito dopo il tentato golpe nel Paese. Militari e forze di sicurezza hanno occupato l’aeroporto, bloccato l’ingresso del Parlamento, lanciato lacrimogeni contro il presidente Rafael Correa, ora ricoverato in ospedale. Lo stesso ospedale è sotto assedio da parte delle forze dell’ordine, che protestano per una legge (non ancora promulgata) che taglia loro alcuni benefit ed esenzioni fiscali. “Chiediamo al governo e al Parlamento si legge in una nota firmata dalla segreteria generale della Conferenza episcopale -, di non imporre le loro decisioni in forma unilaterale, ma di aprire un autentico processo di dialogo che conduca ad una convivenza costruttiva e partecipativa. I vescovi chiedono, inoltre, che confermino la loro legittimità ogni giorno, con il rispetto di tutti e al tempo stesso evitando la tentazione di utilizzare il potere a loro conferito al di fuori della cornice dello stato di diritto”. I fatti di violenza come i saccheggi e le rivolte avvenuti nei giorni scorsi – che hanno coinvolto il presidente Correa, affermano i vescovi dell’Ecuador, “seminano grave inquietudine in tutto il Paese”. Dobbiamo ricordare – scrivono – che le violenze “danno origine a pregiudizi, a volte irreversibili, nei confronti della rispettabilità delle istituzioni democratiche, della vita, dei beni dei cittadini e della solidità dello stesso sistema democratico”. Ai fratelli poliziotti e militari” chiedono “che si reintegrino nelle loro funzioni come custodi dello stato di diritto”. Le loro proteste, lamentele e rivendicazioni – sottolineano devono seguire un cammino legale che non può essere mai abbandonato “. I vescovi concludono mettendo anche in evidenza “l’importanza della libertà di stampa e di espressione” in momento come l’attuale, libertà da garantire in maniera totale”.Sir