Lahore (Agenzia Fides) Stiamo facendo il possibile. La Caritas e le Pontificie Opere Missionarie si sono attivate ed è scattata una gara di solidarietà: i fedeli cattolici danno tutto quello che hanno, racconta all’Agenzia Fides P. Mario Rodrigues, Direttore delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Pakistan. Le alluvioni che hanno colpito il paese sono un evento senza precedenti: si prevede che il numero di vittime supererà quello di catastrofi come lo tsunami del 2004 o il terremoto di Haiti. Urge una mobilitazione umanitaria, dice a Fides il sacerdote, notando che è stato raccolto solo il 20% dei 460 milioni di dollari necessari, secondo stime Onu, per l’assistenza umanitaria nella prima fase di emergenza.Vi sono oltre 20 milioni di vittime fra sfollati e senza tetto, mentre la conta dei morti ha toccato quota 2.000. Il presidente del Pakistan Ali Zardari ha detto oggi che le conseguenza del disastro si avvertiranno in tutto il paese, a livello sociale ed economico, per almeno sei mesi, lanciando un appello all’unità nazionale per far fronte alla tragedia.E, dopo gli aiuti di emergenza, occorrerà lavorare sulla ricostruzione a lungo termine, per garantire nuovamente la sostenibilità economica e sociale a migliaia di famiglie, soprattutto di agricoltori e allevatori, continua p. Mario.La mobilitazione della piccola minoranza di fedeli cattolici in Pakistan poco più dell’1% della popolazione è vasta: nello spirito di carità fraterna, i cattolici non si risparmiano, contribuiscono ai soccorsi e si sono stanno donando al prossimo senza riserve. Le Pontificie Opere Missionarie hanno creato campi di accoglienza in diverse parrocchie. Stiamo conducendo una raccolta porta a porta per i profughi. La gente risponde con enorme generosità: danno cibo, denaro, tutto quello che hanno per i fratelli colpiti dal disastro, che sono musulmani. Abbiamo riempito cinque camion di aiuti che, guidati da volontari cristiani, girano nelle aree colpite per distribuire aiuti di emergenza, racconta a Fides il Direttore delle POM. Chiediamo aiuto concreto ma anche la preghiera di tutti i fedeli del mondo, conclude il sacerdote. Numerosi uffici delle Pontificie Opere Missionarie nel mondo si sono già mobilitati per speciali raccolte di aiuti e di fondi.