Toscana

CASSA INTEGRAZIONE, DOMANDE IN CALO; RECCE (CISL TOSCANA) LANCIA L’ALLERTA: COSA FARE DA GENNAIO 2011?

“Le richieste di Cig in deroga in Toscana sono diminuite negli ultimi due mesi, ma non bisogna illudersi che la crisi sia finita, perché i livelli restano molto alti e ci interrogano su cosa accadrà a fine anno, quando saranno esaurite le risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga.” E’ l’allerta lanciata da Ciro Recce, segretario generale aggiunto della Cisl toscana, alla luce degli ultimi dati sulle richieste di Cassa integrazione in deroga.Negli ultimi mesi si è avuto un calo sensibile nel numero di domande di Cigs in deroga inviate alla Direzione Regionale del Lavoro. 1034 ad aprile (rispetto alle 1271 di marzo), 751 a maggio e 786 a giugno. Il picco si era avuto nel settembre 2009 con 1546 richieste, a cui erano seguite le 1425 di ottobre, 1416 di novembre, 1263 di dicembre, 1327 di gennaio, 1146 di febbraio.Dal maggio 2009 al primo luglio 2010 le richieste di autorizzazione alla Cig in deroga in Toscana sono state 14.653, da parte di 5.941 aziende, relative a 30.104 lavoratori, per un totale di 23.133.885 ore. La maggior parte delle domande arriva da aziende di Prato (31,8% del totale) e Firenze (22,6%), seguite da Arezzo (13,1%) e Pistoia (11,8%). Per numero di lavoratori la provincia più colpita è Firenze (7560 lavoratori) seguita da Arezzo (5278), Prato (5.051) e Pistoia (3170). Gli uomini (54%) prevalgono sulle donne (46%), tranne nelle province di Pisa (1372 uomini contro 1507 donne) e Pistoia (1446 uomini e 1724 donne). Il 74,3% dei lavoratori interessati sono operai, il 16,8% impiegati, l’8,6% apprendisti e lo 0,3% quadri. La fascia di età più toccata è quella tra i 35 e i 44 anni (31,9%), il settore è il manifatturiero, col 77% delle domande un terzo delle quali dal comparto tessile.“Il calo – commenta Recce – è senz’altro positivo, ma non deve illuderci: la crisi è ancora di assoluta rilevanza. Non ci facciamo tradire dall’effetto ottico di una diminuzione nel numero di richieste dopo un picco spaventoso nell’autunno-inverno scorso, perché siamo ancora sopra ai livelli di un anno fa: 707 a maggio 2009, 559 a giugno 2009. E allora tutti si erano mobilitati perché avevano capito che era in corso una vera emergenza occupazionale. Oggi quindi non possiamo rilassarci, perché anche se fosse vero che il peggio è finito, e non è detto, questi livelli di disoccupazione sono comunque molto pesanti e non ci sono segni di ripresa a breve. Il 31 dicembre le risorse straordinarie per gli ammortizzatori sociali in deroga saranno terminate. Ma come faranno i lavoratori senza nessun sostegno al reddito? Regione e parti sociali devono agire insieme per chiedere al governo di non lasciare senza risposta questa domanda.” (cs)