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MEDIO ORIENTE, BAN KI MOON (ONU): PORRE FINE AL BLOCCO DI GAZA E RILASCIARE SHALIT

Evitare le provocazioni, porre fine al blocco di Gaza, ma anche la raccomandazione ad Hamas di riconciliarsi con Fatah e di rilasciare Gilad Shalit. Sono alcune delle richieste che il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha elencato in un messaggio di saluto ai partecipanti all’Incontro africano delle Nazioni Unite sulla questione palestinese, in corso in Marocco. Incontro, scrive il segretario Onu, che “si svolge in un momento di tensione e incertezza nella regione. Continuano i negoziati di prossimità tra Israele e Palestina mediati dagli Stati Uniti. È essenziale che tutte le parti evitino provocazioni e colgano l’opportunità presentata dalle trattative. I prossimi mesi saranno fondamentali per vagliare la possibilità di arrivare a negoziazioni dirette, attraverso azioni più positive per i territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme est”. Riferendosi alla crisi provocata dalla flottiglia lo scorso 31 maggio, Ban Ki-Moon, definisce “inaccettabile” la situazione a Gaza pur accogliendo “positivamente i recenti passi fatti da Israele verso una nuova politica nei confronti” della Striscia per la quale chiede “la fine del blocco”. Ad Hamas il Segretario Onu chiede di mostrare “responsabilità politica rafforzando ed estendendo il cessate il fuoco” e di muoversi in direzione della proposta di riconciliazione egiziana”. Non meno importante è la liberazione del caporale Gilad Shalit la cui prigionia “non aiuta la causa palestinese”. Nel suo messaggio Ban Ki-Moon esprime anche preoccupazione “per la costruzione a Gerusalemme di nuovi insediamenti che continuano a minare la fiducia e a causare malcontento”. Costruzione che “dovrebbe essere interrotta, così come i provvedimenti discriminatori contro i residenti palestinesi della città; i Palestinesi dovrebbero avere libero accesso a Gerusalemme”. Lo status della città santa “rimane un problema e occorre trovare una strada che le permetta di emergere come capitale di Israele e del futuro Stato palestinese, rendendo l’organizzazione dei Luoghi Sacri accettabile da tutti”. “Apprezzo la riduzione di vincoli alla libertà di movimento avvenuta l’anno passato. Tuttavia, centinaia di checkpoint e altri ostacoli continuano a privare i residenti palestinesi dell’accesso alla loro terra, ai loro ospedali, alle loro scuole e a soffocare le attività economiche. Più progresso è necessario”. Per raggiungere tali obiettivi, conclude il messaggio, occorre che “i negoziati di prossimità tra Israeliani e Palestinesi conducano a trattative dirette che affrontino tutte le questioni esistenti. Tutti noi siamo chiamati a sostenere la soluzione a due Stati, con Gerusalemme capitale condivisa, in accordo con le risoluzioni Onu e il diritto internazionale”.Sir