Da chi produce a chi consuma. Senza intermediazioni. Da oggi anche in Lunigiana, dove stamani è stata inaugurata a Boceda, nel comune di Mulazzo, la Bottega dei buoni frutti, ovvero uno spaccio dove si potranno acquistare prodotti genuini a chilometri zero.La rete della filiera corta in Toscana cresce e si arricchisce. «E’ un autentico boom, che va ulteriormente rafforzato e sostenuto, quello che stanno vivendo nella nostra regione i mercati contadini e tutte le iniziative di filiera corta. L’anno scorso, dopo tre anni dal lancio del progetto, c’erano 35 mercatali, il triplo di quando siamo partiti sottolinea l’assessore all’agricoltura della Toscana Gianni Salvadori, che oggi era a Mulazzo – e 14 erano spacci. Proliferano anche i gruppi di acquisto solidale, ovvero le iniziative di acquisto collettivo da parte di cittadini ed associ azioni, e sono oramai 3.000 le aziende agricole coinvolte». La vendita diretta permette l’incontro tra produttore e consumatore, dà la possibilità di acquistare e consumare un prodotto locale di qualità ad un prezzo conveniente, permette di recuperare il valore della terra e dell’agricoltura.«Questo progetto della Lunigiana aggiunge Salvadori ha un ulteriore valore aggiunto: quello di nascere all’interno del villaggio dell’accoglienza dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. La filiera corta in questo caso diventa pertanto anche un’iniziativa di carattere sociale, aggiungendo una terza gamba all’agricoltura come bene pubblico: oltre a tutela dell’ambiente e del paesaggio, anche delle persone che ci vivono».Il negozio di Boceda sarà gestito dalla cooperativa sociale onlus Il Pungiglione. Al progetto, finanziato dalla Regione, hanno collaborato la Provincia di Massa-Carrrara e la Comunità Montana della Lunigiana.Dopo il taglio del nastro alla mattina, nel pomeriggio si è svolta una tavola rotonda su Qualità, solidarietà, ambiente: ovvero il valore aggiunto e i pregi della filiera corta, in particolare quello della Lunigiana. (cs-Walter Fortini)